Si chiama “Perché tutto doveva cambiare. Storie della Meglio Gioventù sui sentieri che ancora ricordano”, la particolare guida escursionistica partigiana che intreccia la scoperta della natura delle Prealpi Friulane alla storia, che ebbe come scenario quei luoghi, negli anni ’40 del Novecento. Il libro, primo nel suo genere nella nostra regione e fresco di stampa, sarà presentato mercoledì 21 dicembre, alle 18.30, al centro “Virginia Tonelli”, a Paludea di Castelnovo del Friuli (PN). Ne parleranno Bianca Minigutti e Antonella Lestani, rispettivamente presidenti ANPI sezione Spilimberghese e sezione Città di Udine e componenti del coordinamento editoriale, assieme al curatore del volume Gregorio Piccin. L’evento, con ingresso libero, sarà scandito da letture interpretate da Federica Vincenti.
IL LIBRO
Dedicato agli appassionati di trekking e di camminate ma soprattutto di storia, il libro offre un modo unico e insolito di esplorare a piedi un territorio affascinante e selvaggio, quasi completamente abbandonato dall’uomo, e dunque pressoché incontaminato. Gli itinerari, di varia durata e difficoltà, si snodano tra Ciaurlec, Davour la Mont, Cor, Palcoda, Chiarzò, Ru Neri e Campone, lungo i sentieri che furono percorsi dai partigiani e dalle partigiane: quella migliore gioventù, che si ribellò alla barbarie nazifascista, combattendo per la libertà, la giustizia sociale e la pace tra i popoli anche a costo della propria vita. Sono luoghi che raccontano il passaggio umano di Virginia Tonelli “Luisa”, Eugenio Candon “Sergio”, Jole De Cillia “Paola” e Giannino Bosi “Battisti” e gli ideali che li mossero.
Il volume – che è stato realizzato dalle sezioni ANPI dello Spilimberghese e della Città di Udine in collaborazione con il gruppo Zone Libere Partigiane, grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia, ed è stato curato nella parte grafica da Marco Tonus e si avvale delle fotografie di Francesco Franz – non è, quindi, soltanto una guida di escursionismo. Con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico, naturale e paesaggistico, i sentieri diventano anche uno strumento per unire attorno ai più alti valori umani e civici le giovani generazioni del passato e quelle di oggi, con uno sguardo proiettato alla gioventù del futuro. Fu su queste montagne che tra l’estate e l’autunno del 1944 uomini e donne resistenti diedero vita a una vera e propria esperienza costituente: la Repubblica partigiana della Carnia. Quella esperienza oggi ispira nuove resistenze, come osserva Piccin nell’introduzione: «Questa guida escursionistica partigiana racconta anche di chi ha raccolto quel lascito per attualizzarlo vivendo il presente come storia». Gli ideali di antifascismo, democrazia, inclusione sociale e convivenza pacifica hanno dato impulso, infatti, a un rinnovato impegno, che si è tradotto nell’appuntamento annuale della Festa della Repubblica partigiana e nell’elaborazione del progetto che ha portato all’individuazione e al mantenimento dei sentieri e luoghi partigiani: una storia di impegno, che gli escursionisti potranno scoprire leggendo le pagine della guida.
Comunicato Stampa