A CORDENONS IL 18 DICEMBRE IN CONCERTO LA “MESSA PER LA PACE” DELL’ACCADEMIA MUSICALE NAONIS
Nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore alle ore 16 sarà eseguita l’opera del compositore gallese Karl Jenkins dal titolo “The Armed Men” ovvero “A Mass for Peace”, accorato appello alla speranza di un nuovo mondo di pace e fratellanza tra i popoli con l’Orchestra dell’Accademia Naonis, i Cori Vincenzo Ruffo di Sacile, Insieme Vocale Città di Conegliano, Accademia Tetracordo di Vittorio Veneto e l’Ensemble Armonia di Cordenons dirige il maestro Alberto Pollesel
Dopo gli applausi del debutto a Sacile, farà tappa nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore di Cordenons domenica 18 dicembre alle ore 16 (ingresso libero) il tour di Concerti di Natale che quest’anno l’Accademia Musicale Naonis dedica alla partitura del compositore gallese Karl Jenkins “The Armed Men” ovvero “A Mass for Peace”, una Messa per la Pace che è un’intima riflessione sugli orrori della guerra e insieme un anelito ad una nuova era di fratellanza tra i popoli.
Sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalla Fondazione Friuli, dal Comune di Cordenons e dalla Parrocchia ospite, l’evento è promosso in sinergia con l’Ensemble Armonia, che si unirà agli altri gruppi vocali, ovvero Corale Vincenzo Ruffo di Sacile, Insieme Vocale Città di Conegliano, Accademia Tetracordo di Vittorio Veneto, nell’esecuzione di questa pagina così intensa e originale, con l’Orchestra della Naonis, la voce narrante di Simonetta Zanchettin e i solisti Annagiulia Bonizzato, Claudio Sonego e Fiorella Zanchetta, sotto la bacchetta del maestro Alberto Pollesel.
“The Armed Man – a Mass for Peace”, scritta da Jenkins nel 2000 su commissione del Royal Armouries Museum per le celebrazioni del millennio, è oggi una delle creazioni più famose dell’autore, apprezzata ed eseguita in tutto il mondo. La messa prende il nome da una omonima “chanson” medievale del XIV secolo, una melodia divenuta in breve molto popolare e ripresa in diverse opere musicali. Nel caso di Jenkins, la scrittura ha optato per una composizione suddivisa 13 brani ispirati ad altrettanti testi di valenza simbolica, in grado di coinvolgere la platea in un ascolto intenso, avvincente e nel contempo, drammatico. Passato oltre un ventennio dalla scrittura di questa pagina, che Jenkins volle dedicare alle vittime della guerra nel Kosovo, restano purtroppo d’attualità gli orrori dei conflitti che in molte parti del mondo, anche a noi molto vicine, coinvolgono popoli e nazioni. Oggi più che mai dunque il concerto vuole lanciare un accorato appello alla speranza, grazie al potere della musica e del canto, che guidano idealmente l’ascoltatore dalla guerra alla pace.
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comunicato stampa