Domenica 2 ottobre Paolo Virzì presenta il suo ultimo e attesissimo lavoro: “Siccità”, al Visionario di Udine (ore 16:15) e a Cinemazero di Pordenone (ore 16.30). Il film, fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e in sala dal 29 settembre, è una grande opera corale, con un cast ricchissimo, dove spiccano Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Claudia Pandolfi e Monica Bellucci. Girato nella capitale durante il primo lockdown, “Siccità” narra una Roma in cui non piove da tre anni e la mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Nella città che muore di sete e di divieti, si muove un coro di personaggi, giovani e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le loro esistenze sono legate in un unico disegno, mentre ognuno cerca la propria redenzione.
«Nel momento in cui le strade delle nostre città erano deserte, ed eravamo chiusi ciascuno a casa propria, connessi l’uno all’altro solo attraverso degli schermi, ci è venuto naturale guardare avanti, interrogandoci su quello che sarebbe stata la nostra vita dopo», racconta il regista livornese, che ha condiviso la fase di scrittura del film con Francesca Archibugi, Francesco Piccolo e Paolo Giordano. Prosegue Virzì: «Abbiamo iniziato a fantasticare su un film ambientato tra qualche anno, in un futuro non così distante dal presente, immaginando alcuni racconti da far procedere ciascuno autonomamente, secondo la tecnica del film corale, che man mano scopriamo esser legati l’uno all’altro in un intreccio più grande».
Il titolo evoca un argomento di grande attualità, dopo un’estate di siccità estrema. L’idea del film, nata all’inizio della pandemia da Covid 19 e condivisa da Virzì e Giordano, era di non parlare direttamente dell’emergenza sanitaria, ma di raccontare storie con la consapevolezza di qualcosa di nuovo. «Io mi dedico da tempo alle tematiche ambientali e ai cambiamenti climatici», afferma Giordano, «e so quanto i problemi legati all’acqua e all’idrosfera siano uno degli aspetti più inquietanti e urgenti della nostra epoca: dopo un’estate di siccità tutti sembriamo coinvolti sul tema, ma in realtà si tratta di problematiche all’ordine del giorno da tempo, su cui c’è stato e c’è molto studio. Già nel 2017 a Roma si parlava di razionamento dell’acqua e così la storia di “Siccità” è venuta fuori dalle nostre conversazioni».
Così è nata l’idea di ambientare tante vicende diverse all’interno di una plausibile emergenza dei nostri tempi. Gli autori si sono documentati su uno scenario che avrebbe potuto concretamente verificarsi e hanno spinto un po’ oltre l’immaginazione, mostrando il Tevere a secco.
Come abbiamo visto il Po, gli scorsi mesi.
Per maggiori informazioni sulla programmazione e per l’acquisto dei biglietti consultare i siti www.visionario.movie e www.cinemazero.it.
Comunicato Stampa