Tutto pronto allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro per la data zero del tanto atteso tour di Cesare Cremonini in stand by da lungo tempo. E così ritorna quella magia del palco da grande evento, luci, mega-screen, effetti pirotecnici, un braccio meccanico per volare sulle teste del pubblico, proprio una grande festa per un ritorno tanto atteso della musica live e dello show-business artistico che ritrova il suo amato ambiente naturale.
Oltre ventimila persone a cantare e ballare su quelle canzoni che Cremonini ha raffinato negli anni con la maturazione nei contenuti, sonorità elettroniche e atmosfere romagnolo-internazionali che hanno fatto crescere la sua popolarità artistica portandolo ad essere amato sia dal pubblico giovane che da quello diversamente giovane. Anche negli aspetti trattati c’è sempre un filo di serenità, di voglia di vivere tutte le esperienze della vita come restando nel limbo dell’età della scoperta e con gli occhi sempre rivolti al futuro. Lui stesso ammette che ad un certo punto il passato si presenta, anche se per tutta la vita hai pensato a guardare avanti. Il passato per Cremonini è qualcosa di positivo che rifarebbe senza alcun rimpianto. In effetti non si può dire che gli sia andata poi così male da rinnegarlo. Resta il fatto che oltre ai brani del nuovo Cremonini ci sono anche quelli che lo hanno portato al successo con i Lunapop. L’esplosione dei ventimila a “Vespe truccate anni ’60…” è indiscutibilmente l’affermazione che il “trasporto” per quel brano non si spegnerà mai… Tutti cantano ogni parola di ogni canzone e questo per un artista credo sia l’affermazione totale. Capire di arrivare a chiunque con il proprio mix di musica e parole è qualcosa che non credo si possa spiegare neanche con le vibrazioni di una bellissima canzone. Il concerto scorre nelle sue due ore abbondanti, tra brani intimi e brani ballabili, suonati da una band naturalmente di grande prestigio composto da elementi che faccio fatica a vedere per la lontananza e il ghiaccio secco che copre la visuale, se non alla fine quando arrivano sulla passerella davanti al palco per i saluti finali e le presentazioni di rito. Ecco le personalità musicali: Nicola ‘Ballo’ Balestri (basso), Gary Novak (batteria), Bruno Zucchetti (tastiere), Alessandro De Crescenzo alle chitarre, Davide Rossi al violino, Roberta Granà e Gianluigi Fazio coristi. Da segnalare la cover per ricordare il grande Lucio Dalla “Stella di Mare”, da brivido!
Per i sofisti della scaletta, ecco qua la sequenza: La Ragazza del futuro, PadreMadre, Il Comico, La nuova stella di Broadway, Chimica, Colibrì, Qualcosa di grande, Buon viaggio, Moonwalk, Vieni a vedere perché, Mondo, Logico, Grey goose, Stella di Mare (Lucio Dalla), Lost in the weekend, Ciao, Niente di più, Chiama la felicità, Vespa 50 special, Marmellata #25, Poetica, Nessuno vuole essere Robin, Al telefono, Un giorno migliore. Un gran bel viaggio nella musica italiana questo Tour di Cesare Cremonini, dove l’artista ha dato tutto, dove la sua voce ha tenuto la nota molto più che in altre occasioni, dove la sua gioia di tornare sul palco si è sentita nell’aria, dove il suo giro sotto la passerella a stringere mani e fare selfie la dice lunga su quanto abbia patito il mondo dello spettacolo questo distacco forzato improvviso. Riprovare a vivere normalmente sarà difficile ma non possiamo certo stare senza tutto questo! Grazie Cesare Cremonini e band per le due ore di emozione, grazie a VignaPR e FVGMusicLive che ci hanno dato modo di essere presenti per raccontarvelo, e grazie alla natura che non ci ha tempestato di gocce per tutta la durata del concerto.
© Massimo Cum per instArt