La scrittrice Margaret Mazzantini per la Letteratura, l’artista ed editore Mario Peliti per la Fotografia, la scienziata e senatrice Elena Cattaneo per l’Avventura del pensiero e nella sezione Testimone del nostro tempo il regista, scrittore e interprete Pierfrancesco Diliberto -in arte, e per tutti Pif- sono i vincitori del Premio Hemingway 2022, promosso dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso la consolidata collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge. Attraverso i suoi vincitori la 38^ edizione del Premio dedicato ad Ernest Hemingway celebra, ancora una volta il grande autore statunitense e la sua straordinaria capacità di guardare nel profondo dell’animo umano: quattro categorie come un poliedrico sguardo dedicato alla personalità e all’opera di Hemingway, nel ricordo della memorabile visita a Lignano, nell’aprile ’54, pochi mesi prima del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura.
I vincitori sono stati annunciati martedì 10 maggio, alla presenza dell’Assessore regionale alle Attività Produttive Sergio Emidio Bini, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Lignano Ada Iuri e del presidente di Giuria del Premio Hemingway, Alberto Garlini. Integrano la Giuria del Premio Hemingway lo scrittore e direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta, lo storico della fotografia Italo Zannier, il sindaco del Comune di Lignano Sabbiadoro Luca Fanotto e il presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Un video intervento è stato portato questa mattina dall’Assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli. «Ringrazio la Giuria per il prezioso lavoro svolto che, ancora una volta, consegna alla Città di Lignano Sabbiadoro e a questa 38^ edizione del Premio Hemingway personalità di grandissimo spessore culturale e prestigio per la nostra nazione, arricchendo così il patrimonio di eventi di questa stagione turistica – ha dichiarato il sindaco di Lignano, Luca Fanotto, in occasione della proclamazione – Ringrazio altresì il Presidente della Fondazione Pordenonelegge Michelangelo Agrusti per la felice e proficua collaborazione con il nostro Comune».
«Abbiamo da poco inaugurato la nuova stagione estiva e i numeri a nostra disposizione fanno ben sperare – ha sottolineato l’Assessore regionale alle Attività Produttive e Turismo Sergio Emidio Bini – Saremo la prima regione in Italia a recuperare le presenze pre-Covid, con l’augurio di migliorare i dati record del 2019. Tutto questo è possibile anche e soprattutto grazie alla straordinaria offerta culturale del Friuli Venezia Giulia, di cui il Premio Hemingway è un valido esempio. Grazie al Premio, infatti, chi arriverà a Lignano a giugno troverà ospiti di grande prestigio, eccellenze della letteratura, della scienza, della fotografia e del cinema, che sapranno catturare turisti e appassionati nello stesso modo in cui Lignano catturò Hemingway nella sua storica visita dell’aprile del ’54». «Il Premio Hemingway – rileva l’Assessore Regionale alla Cultura Tiziana Gibelli – è senza dubbio una delle manifestazioni culturali più importanti che il nostro territorio ha l’onore di ospitare da ben trentotto edizioni. Un appuntamento con la cultura, l’arte e la letteratura che ogni anno premia grandissime personalità di livello nazionale e internazionale che, con il loro lavoro, stimolano riflessioni e curiosità sull’attualità e sul comportamento umano. Anche i vincitori dell’edizione 2022 raffigurano uno spaccato poliedrico della nostra società che si concentra sull’aspetto emotivo, ma anche su quello scientifico e paesaggistico, fino ad arrivare alle storie dei nostri giorni. Una kermesse che rappresenta la punta di diamante dell’offerta culturale di Lignano Sabbiadoro e che senza dubbio richiamerà molti appassionati. É importante che in un periodo come questo, caratterizzato ancora dalle recrudescenze della pandemia da Covid-19 e dalle grandi incertezze provocate dall’instabilità geopolitica, ognuno di noi abbia modo di confrontarsi con le tante e diverse interpretazioni e riflessioni che solo i libri con le loro storie e metafore sono in grado di creare nel lettore: è così che si garantisce ancora libertà e democrazia nella nostra società».
«Il Premio Hemingway è evento di riferimento per la scena culturale nazionale – ha dichiarato il Presidente di Fondazione Pordenonelegge.it Michelangelo Agrusti – Siamo per questo felici di averne onorato la celebrazione in un biennio particolarmente complesso per la cultura in presenza, e di aver anzi rilanciato sulla centralità culturale di Lignano in occasione dell’ultima edizione di pordenonelegge, facendone sede inaugurale del festival, insieme a Trieste e Pordenone. Congiungere cultura e turismo in un binomio vincente per il territorio resta una formula vincente che Fondazione Pordenonelegge.it rinnova convintamente a Lignano, polo estivo del Friuli Venezia Giulia».
La 38^ edizione del Premio dedicato ad Ernest Hemingway torna dunque in presenza venerdì 17 e sabato 18 giugno, con un cartellone di incontri che si apre come sempre al pubblico e permetterà di conoscere da vicino ciascun vincitore, attraverso vivaci conversazioni che precederanno il talk di premiazione, momento culminante del Premio, in programma sabato 18 giugno alle 20 al Cinemacity. Prenotazioni online sul sito premiohemingway.it La conferma della prenotazione sarà inviata via email. Valore aggiunto dell’edizione 2022 del Premio Hemingway sarà, ancora una volta, lo streaming live degli incontri per spettatori di qualsiasi latitudine e quindi per una platea molto più vasta di quella raggiungibile solo in presenza. «Grazie ad un fruttuoso e stimolante lavoro – osserva il Presidente di Giuria Alberto Garlini – di concerto con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Lignano, anche quest’anno il Premio Hemingway ha individuato quattro vincitori in grado di rappresentare la ricchezza contraddittoria, e a volte inquietante, del nostro tempo, attraverso sfaccettature e punti di vista diversi, ma tutti caratterizzati da una frequentazione stretta con la realtà, di analisi e di intelligenza emotiva, che segue la migliore lezione hemingwayana».
PREMIO HEMINGWAY 2022: I VINCITORI.
Il Premio Hemingway per la letteratura va a una delle voci più amate della letteratura italiana, la scrittrice Margaret Mazzantini, “per aver scritto, forte di un personalissimo talento, romanzi che provocano nei lettori sentimenti cristallini di empatia conoscitiva verso i suoi indimenticabili personaggi, spesso caratterizzati da esistenze vissute ai margini, e verso i loro amori che vogliono affermarsi e vincere oltre gli schemi e le regole imposte. Dotata di una straordinaria sensibilità, Mazzantini, grazie anche alla sua perizia di sceneggiatrice, riesce nell’impresa di fare l’autobiografia sentimentale di una generazione, trasformando l’esperienza dei singoli personaggi in patrimonio comune, o, come si dice della grande letteratura, trasformando il particolare in universale”. Il pubblico del Premio Hemingway potrà incontrare Margaret Mazzantini venerdì17 giugno, alle 21 al CinemaCity, nel corso di una conversazione condotta dallo scrittore e direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta, sul tema “Nessuno si salva da solo”, titolo del romanzo dell’autrice (Mondadori) dal quale è stato tratto il film di Sergio Castellitto (2015).
Il Premio Hemingway Testimone del nostro tempo va a Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif: “conduttore, regista, scrittore e attore dallo stile inimitabile che attraverso diverse forme artistiche è riuscito a raccontare la realtà italiana, testimoniandola in presa diretta in modo anticonformistico, impegnato e ironico, capace di coinvolgere i giovani con intelligenza e profondità, consapevole che se cambiano i contesti e le storie, deve anche cambiare la comunicazione. Di grande spessore anche il suo impegno contro la mafia, e la sua sensibilità verso i temi etici e generazionali che ci costringono a riconsiderare i rapporti di civiltà che si intrecciano nella nostra società, e il senso profondo di concetti come solidarietà, uguaglianza, verità, e legalità”. L’incontro con Pif è in programma venerdì 17 giugno alle 18.30, i vincitore sarà intervistato da Alberto Garlini.
Il Premio Hemingway Avventura del pensiero va alla scienziata, accademica dei Lincei e senatrice a vita Elena Cattaneo, “per la sua importantissima attività scientifica, ma anche per la sua preziosa attività di divulgatrice, soprattutto in tempi come questi dove sovente l’evidenza scientifica viene messa in discussione da un’aneddotica impressionistica. Elena Cattaneo è un punto di riferimento per chi riconosce nel metodo scientifico il mezzo per produrre una conoscenza, costruita di solidi mattoni, che ci aiuti a migliorare la nostra società, e a costruire insieme il futuro: la sua trasparenza etica, e lo sguardo realistico sui rapporti altalenanti fra scienza e politica, e fra scienza e informazione, la rendono una preziosissima, e indispensabile, presenza democratica”. Elena Cattaneo sarà protagonista di una conversazione con il pubblico del Premio Hemingway sabato 18 giugno alle 17 al Cinemacity, in dialogo con lo scrittore e Presidente di Giuria del Premio, Alberto Garlini. “Armati di scienza” sarà il tema dell’incontro, dal titolo del recente saggio firmato da Elena Cattaneo per Raffaello Cortina editore.
Va all’editore e fotografo Mario Peliti il Premio Hemingway nella sezione Fotolibro “per Hypervenezia, nelle Edizioni Marsilio anche in veste di catalogo della recente omonima mostra internazionale a Palazzo Grassi, storica sede espositiva veneziana e da alcuni anni sede della Fondation François Pinault. Un volume di 464 eleganti pagine fotografiche in bianco e nero, accoglie coerentemente le immagini realizzate da Mario Peliti secondo un inesausto itinerario fotografico nei sestieri della città, descrivendo topograficamente in sequenza, casa per casa, calle per calle, nel loro silenzio metafisico e nella totale assenza di persone, in un continuum di luce immutata, un accorato racconto che, al di là da intenti sociologici ed estetici (che comunque inevitabilmente emergono), esprime un pensiero concettuale e poetico sulla città che sembra abbandonata alla sua sublime, icastica esistenza. Un lavoro puntuale che ha visto impegnato il fotografo in questo progetto iconico per quasi dieci anni”. L’artista incontrerà il Premio Hemingway sabato 18 giugno, alle 11 al Cinemacity, l’intervista sarà condotta dallo storico dell’arte e accademico Italo Zannier. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con gli “Incontri con l’autore e con il vino” 2021 di Lignano Sabbiadoro.
PROFILO BIOGRAFICO VINCITORI PREMIO HEMINGWAY 2022
Margaret Mazzantini è nata a Dublino e vive a Roma con il marito, Sergio Castellitto, e i quattro figli. Dopo l’esordio letterario, avvenuto nel 1994 con Il catino di zinco, ha pubblicato la pièce Manola (1999) e il romanzo Non ti muovere (2001), un caso editoriale da due milioni di copie, tradotto in trentacinque lingue, con cui si è aggiudicata il Premio Grinzane-Cavour, il Premio Città di Bari, lo European Zepter Prize come miglior libro europeo e, nel 2002, il Premio Strega. Dal libro nel 2004 è stato tratto un film di successo, diretto e interpretato da Sergio Castellitto. Sono seguiti il monologo teatrale Zorro (2002) e il romanzo Venuto al mondo (2008, Premio Campiello 2009), portato al cinema nel 2012 da Sergio Castellitto. Nel 2011 sono usciti i romanzi Nessuno si salva da solo e Mare al mattino, che ha ottenuto il Premio Pavese e il Premio Matteotti. Nel 2015 Nessuno si salva da solo è diventato un film con la regia di Sergio Castellitto. Nel 2017 Margaret Mazzantini ha scritto soggetto e sceneggiatura del film Fortunata, diretto da Sergio Castellitto. Nel 2021 è uscito nelle sale Il Materiale Emotivo, diretto da Sergio Castellitto, di cui Margaret Mazzantini ha scritto la sceneggiatura su soggetto di Ettore Scola. Il suo ultimo romanzo, Splendore, è stato pubblicato nel 2013.
Pif, all’anagrafe Pierfrancesco Diliberto, inizia la sua carriera lavorando come assistente alla regia di Franco Zeffirelli in Un tè con Mussolini (1999) e con Marco Tullio Giordana ne I cento passi (2000). Nel 2000 Pif diventa autore televisivo, acquistando poi celebrità con “Le Iene”, dove lavora come autore e inviato dal 2001 al 2010. Nel 2007 per Mtv realizza “Il testimone”, il suo primo programma individuale, tra i più originali e innovativi del panorama televisivo odierno. Nel 2017 è su Rai3 con il suo “Caro Marziano”. Al cinema intervista Ettore Scola nel documentario Ridendo e scherzando. Nel 2013 debutta alla regia con il suo primo lungometraggio La mafia uccide solo d’estate, per il quale vince due David di Donatello, tra cui quello come miglior regista esordiente e un Efa (European Film Awards) come miglior commedia, dal quale è stata tratta una serie televisiva per Rai Uno. Il suo secondo film è In guerra per amore (2016). Feltrinelli ha pubblicato … che Dio perdona a tutti (2018), il suo primo romanzo, e con Marco Lillo Io posso. Due donne sole contro la mafia (2021)
Elena Cattaneo è professore ordinario di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano e accademico dei Lincei. Dirige il Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Malattie Neurodegenerative del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano in convenzione con l’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare. È inoltre co-fondatore e direttore di UniStem presso l’Università di Milano. È nota per gli studi sulla malattia di Huntington, sulla quale lavora con l’obiettivo di capirne i meccanismi patogenetici, rallentarne il decorso o bloccarne l’insorgenza. È autrice di Ogni giorno tra scienza e politica (Mondadori, 2016) e Armati di Scienza (Cortina, 2021). Il 30 agosto 2013 è stata nominata senatrice a vita dal presidente Giorgio Napolitano.
Mario Peliti, architetto di formazione, è editore e gallerista. Nel 1986 ha fondato Peliti Associati, inizialmente studio di progettazione grafica, poi casa editrice, e dal 2000 anche agenzia di relazioni pubbliche. Ha diretto dal 1995 al 2002 la Galleria Minima Peliti Associati, dedicata alla fotografia d’autore, all’interno di Palazzo Borghese a Roma. Nell’arco di sette anni ha proposto quarantatré mostre, presentando tra le altre opere di Sebastião Salgado, Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Mario Giacomelli, Mary Ellen Mark, Bert Stern. Ha ideato il concorso internazionale “European Publishers Award for Photography” (1994-2015), finalizzato alla promozione di autori emergenti. Nel 2006 avvia, in qualità di autore, la ricognizione fotografica totale di Venezia. Nel 2013 insieme a Paola Stacchini Cavazza ha aperto la Galleria del Cembalo. Nel 2021 Palazzo Grassi dedica la mostra HYPERVENEZIA alle sue fotografie sulla città realizzate in quindici anni. Tra le altre occasioni di presentazione del suo lavoro si ricordano la mostra Esterni con figure, alla Galleria A.A.M. di Roma nel 1994 e le pubblicazioni Carte di Viale Europa, Roma 1975, Da Sant’Elena a San Marco passando per San Zaccaria, Roma 1987. Vive e lavora tra Roma e Venezia.
comunicato stampa