CONFINI
DAL 4 APRILE LA NUOVA RASSEGNA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE THESIS, CURATA DA EMANUELA FURLAN, PER RIFLETTERE SUI SIGNIFICATO VECCHIO E NUOVO DI CONFINE IN UNA REGIONE, IL FRIULI VENEZIA GIULIA, LABORATORIO DI STORIA e LUOGO DOVE VITE, LINGUE E CULTURE SI MESCOLANO E CERCANO NUOVE DISLOCAZIONI SPETTACOLI, LIBRI, INCONTRI E IL BIKE TOUR FRA IL FRIULI VENEZIA GIULIA E LA SLOVENIA SETTE TAPPE FRA PORDENONE, SAN VITO AL TAGLIAMENTO, CORDENONS, RONCHI DEI LEGIONARI, LE VALLI DEL NATISONE E DELL’ISONZO CON IL RITORNO IN SCENA DI “CERCIVENTO”, L’ANTROPOLOGO MARCO AIME, GLI SCRITTORI MAURIZIO MATTIUZZA, MARTA VERGINELLA E RAUL PUPO
È composta da spettacoli, libri, incontri e anche da un tour in bicicletta fra le valli del Natisone e dell’Isonzo la nuova rassegna dell’associazione culturale Thesis di Pordenone, nell’ambito di “Dedica Incontra”, intitolata “Confini”, al via il 4 aprile, che in sette tappe toccherà varie località della regione e che fa parte di un più ampio progetto curato da Emanuela Furlan e sostenuto con uno specifico bando dalla Regione Friuli Venezia Giulia, attuato con il supporto della Fondazione Friuli. “Il confine indica un limite condiviso con altri, una linea che segna la separazione tra due spazi, fisici o culturali – spiega la curatrice Furlan – e allo stesso tempo è un punto di contatto, uno spazio che incide nelle relazioni e nei rapporti tracciando solchi o ponti tra le persone, i popoli, le società. Il confine del Friuli Venezia Giulia è un confine emblematico in questo senso: è senza dubbio un laboratorio di Storia, un luogo dove vite, lingue e culture si mescolano e cercano nuove dislocazioni; un microcosmo di racconti e vicende che si inseriscono in contesti molto più ampi; un tema attraverso il quale leggere più accuratamente il presente salvaguardando la Memoria del nostro passato”.
Seguendo queste suggestioni il percorso della rassegna prenderà il via martedì 5 aprile a Pordenone, in biblioteca civica, dove alle 18.30, nell’ambito dell’incontro “Storie di donne e di confini”, sarà presentato il libro “Donne e confini” di Marta Verginella, nel quale l’autrice (docente all’università di Lubiana e collaboratrice dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione del Friuli Venezia Giulia) ha condotto un’approfondita indagine storica sulle forme di attraversamento del confine italo-sloveno da parte delle donne e sulle limitazioni della mobilità femminile tra Otto e Novecento (conduce Marta Bertani, ingresso gratuito, prenotazione su eventbrite.it).
Il 10 aprile la rassegna si sposterà a San Vito al Tagliamento: alle 20.45, nell’auditorium Zotti e in replica lunedì 11 aprile alla stessa ora, a Cordenons, nell’auditorium Aldo Moro, tornerà sui palcoscenici “Cercivento”, di Carlo Tolazzi, il celebre spettacolo di Massimo Somaglino, qui interpretato da Alessandro Maione e Filippo Quezel, che racconta la storia di due alpini della Grande Guerra incriminati ingiustamente con la disonorevole accusa di insubordinazione agli ordini; due soldati in attesa del proprio destino, che di lì ad un’ora sarà di morte per fucilazione (biglietto nei botteghini dei teatri o su vivaticket.it).
Il 20 aprile si torna a Pordenone, in biblioteca, alle 18.30, per l’incontro “Il confine orientale, un laboratorio”, dove Raul Pupo, scrittore docente e fra i principali promotori degli studi sulla tragedia delle foibe e dell’esodo istriano presenta il suo libro “Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza” che vede al centro le terre dell’Adriatico Orientale, area intricata e complessa, laboratori della violenza politica del ‘900, scontri di piazza, incendi, ribellioni militari come quella di D’Annunzio, persecuzione delle minoranze, terre che rappresentano la complessità di una storia di frontiera. (Conduce Cristiano Riva, ingresso gratuito, prenotazione su eventbrite.it).
Il 29 aprile “Confini” tornerà a Pordenone nella sala Capitol, alle 20.45, per un reading del libro “La Malaluna” il romanzo con il quale lo scrittore Maurizio Mattiuzza ha vinto numerosi premi: una serata di parole, racconti e suoni con lo stesso Mattiuzza e l’accompagnamento musicale di Jacopo Casadio alla chitarra e voce, Carlotta Del Bianco letture e canto, Davide Sciacchitano al contrabbasso, per portare sul palco una storia appassionante, coinvolgente e lancinante di una famiglia friulana di lingua slovena stretta nelle maglie del confine orientale che la Prima Guerra Mondiale strappa dalla propria terra (conduce Annamaria Manfredelli, ingresso gratuito, prenotazione su eventbrite.it).
Venerdì 6 maggio la rassegna farà tappa a Ronchi dei Legionari, dove alle 20.30, nell’auditorium comunale, a parlare di “Confini, conflitti, muri emigrazioni” sarà il noto antropologo, saggista e scrittore Marco Aime. Un incontro, che in un momento storico di assoluto fermento segnato da pandemie, guerre, istanze separatiste e migrazioni, farà riflettere sul concetto di confine, fornendo una chiave di lettura utile a comprendere ciò che sta accadendo attorno a noi (conduce Claudio Cattaruzza, curatore del festival Dedica, ingresso gratuito, prenotazione su eventbrite.it)
Infine, domenica 22 maggio, la chiusura con “Sul confine”, bike tour guidato con partenza alle 9 dal birrificio Gjulia di San Pietro al Natisone: il percorso, realizzato in collaborazione con Vallimpiadi, si snoda tra le Valli del Natisone (Italia) e le Valli dell’Isonzo (Slovenia), toccando il sentiero Rommel, il Matajur, Solarie e Luico. Iscrizione e prenotazione e-bike entro il 2 maggio 2022: info@vallimpiadi.it / info@dedicafestival.it).
Il progetto Confini si completa con un ricco programma (una trentina di iniziative) rivolto alle scuole secondarie di secondo grado di Pordenone, San Vito al Tagliamento, Sacile, Cordenons, Maniago e Udine, un percorso che ha registrato oltre 2000 adesioni.
INFO: tel. 0434 26236
info@dedicafestival.it, www.dedicafestival.it
comunicato stampa