Una settimana intensa quella proposta a Sacile dal progetto AdTtransMEDES, che attraverso il finanziamento del programma europeo Erasmus+ riunisce quattro città gemellate grazie agli istituti scolastici che hanno aderito a questo percorso, incentrato sulla “mediazione scolastica” come strategia per la prevenzione dell’abbandono e della conflittualità relazionale all’interno degli ambienti educativi. Accolte lo scorso weekend dalle rappresentanze istituzionali dei Municipi di Sacile, La Réole Vila-real e Novigrad-Cittanova, le scuole partecipanti hanno riunito in riva al Livenza circa 40 studenti e una quindicina di docenti provenienti rispettivamente dal Lycée Jean Renou (Francia), dal’Istituto Miralcamp (Spagna), dalla scuola elementare italiana e dall’elementare Rivarela (Croazia) per una settimana nel nome del dialogo, degli scambi europei, delle esperienze, dei laboratori di training condivisi. Coordinato dall’Istituto Comprensivo di Sacile attraverso la Scuola Secondaria Balliana-Nievo, e con il supporto del Comune di Sacile, il programma ha proposto numerose occasioni di conoscenza e condivisione: laboratori di mediazione con gli educatori della Cooperativa Itaca (partner di AdTransMEDES) o con altri operatori qualificati italiani e spagnoli, visite ad alcune altre scuole del Comprensivo dove, come al Balliana-Nievo, si sperimentano tecniche di mediazione per gli alunni delle Primarie (Scuola Grazia Deledda) e dell’Infanzia (scuola Archimede), a testimonianza della proficua rete che Sacile, fin dalla prima esperienze europea del MEDES (2015-18, in tandem Italia-Spagna), ha saputo far crescere sul suo territorio. Le visite didattiche sono proseguite con i gruppi ospiti a Trieste e Venezia, mentre ancora a Sacile si concentrano le ultime giornate del progetto di scambio, con l’intervento dell’Orchestra della Balliana-Nievo, scuola ad indirizzo musicale (anche la musica d’insieme è, del resto, una “palestra di mediazione”) e le testimonianze degli ex-alunni mediatori già usciti dalla scuola, che ora si auspica possano portare il loro bagaglio di formazione in altri contesti non solo del mondo educativo, ma anche della vita civile. Appuntamento importante, venerdì 25 marzo, il laboratorio “I wear mediation”, ovvero un modo per dare visibilità diretta alla volontà di “indossare” la mediazione come una seconda pelle che dà forma alle relazioni umane e predispone, prima di tutto, al dialogo con l’altro. Un workshop creativo è dedicato alla definizione di un logo che sarà quindi trasferito su delle magliette “griffate” MEDES, pronte da indossare, da parte di tutto il gruppo, all’ultimo evento di incontro che attende la conclusione del progetto a Vila-real nel mese di maggio.
comunicato stampa