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Il 3 aprile del 1077 veniva costituito lo Stato patriarcale friulano. Esattamente il 3 aprile 2022, 945 anni più tardi, si celebrerà la 45^ edizione della Fieste de Patrie dal Friûl. La cerimonia religiosa e quella civile sono in programma a Vito d’Asio, Comune del Friuli Occidentale pronto a raccogliere il testimone da Udine, che ha ospitato la manifestazione lo scorso anno.

Il ricco programma della Fieste – organizzata quest’anno dal Comune di Vito d’Asio, con il sostegno della Regione Friuli-Venezia Giulia e dell’ARLeF, in collaborazione con l’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” – è stato presentato il 23 marzo nella sede di Udine della Regione F-VG, alla presenza dell’assessore regionale alle autonomie locali, Pierpaolo Roberti, del presidente dell’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana, Eros Cisilino, del sindaco di Vito d’Asio, Pietro Gerometta e del presidente dell’Istitût Ladin Furlan, Geremia Gomboso.

«Il tre aprile la bandiera del Friuli sventolerà anche sul Palazzo regionale di piazza Unità a Trieste – ha ricordato l’assessore Roberti nel suo intervento -. Questo perché la Fieste riguarda l’intera Istituzione Friuli-Venezia Giulia. Una considerazione importante, questa, che voglio sottolineare. Si tratta infatti di un pezzo di storia fondamentale per tutti, per l’esistenza stessa della regione. Inoltre, grazie all’accordo sottoscritto con la Regione Veneto, anche i Comuni friulanofoni del Mandamento di Portogruaro potranno unirsi alle celebrazioni della Festa. E anche dopo le celebrazioni continueremo a lavorare affinché l’identità friulana sia sempre più forte, più riconosciuta e valorizzata. Quest’anno, poi, la manifestazione principale si svolgerà in territorio montano, che costituisce il 40% del territorio regionale, vero e proprio valore aggiunto per tutta la Regione. L’auspicio è che anche in futuro ci siano sempre più occasioni come questa, capaci di coinvolgere i piccoli centri contribuendo così a valorizzarne i territori».

«Voglio far notare un sincronismo particolarmente significativo – ha ricordato il presidente Cisilino -. Quest’anno la giornata prevista per le celebrazioni coincide esattamente con il 3 aprile. Non succedeva da tempo. Parlo dunque di coincidenza perché, finalmente, nel 2022 la Fieste torna in presenza e nel periodo “canonico”. Ricordo infatti che a causa della pandemia, nel 2020 i festeggiamenti sono stati solo virtuali, mentre lo scorso anno, per la stessa ragione, abbiamo potuto organizzare, in aprile, solo una cerimonia simbolica, posticipando a settembre quella civile. È con grande piacere, poi, che quest’anno ci sposteremo in Friuli Occidentale, a Vito D’Asio, per celebrare, in comunità, i valori culturali e linguistici in cui il popolo friulano si riconosce quotidianamente e attraverso i quali afferma la propria identità».

«Ringrazio l’ARLeF che, affidando a noi l’organizzazione della nuova edizione della Fieste, ha fatto una scommessa. Per Vît è un’opportunità straordinaria grazie alla quale credo potremo dimostrare che, anche un piccolo comune montano, può aspirare a ospitare un evento tanto grande e importante – ha sottolineato entusiasta, Gerometta -. Per me è davvero una grande gioia anche perché, da sindaco, ritengo molto importante coinvolgere, in particolare i più giovani, nella tutela del friulano, cercando di trasmettere loro i valori del nostro popolo e la Fieste contribuisce anche a questo perciò poterla ospitare sul nostro territorio ci riempie di orgoglio».

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA – Passando al programma della giornata del 3 aprile, appare evidente subito un elemento che caratterizzerà la 45^ edizione: le celebrazioni non si svolgeranno in una stessa località, ma in più luoghi. Questo perché Vito d’Asio è un Comune con una singolare caratteristica: tra San Francesco, la località più a nord, e Casiacco, quella più a sud, ci sono ben 20 chilometri. Le celebrazioni, quindi, prenderanno avvio in via Jacopo Ortis a Vito d’Asio (monumento ai Caduti), alle 9, con l’esposizione della bandiera del Friuli, un momento solenne che sarà accompagnato dal coro di Rigolato. A seguire, partirà il corteo – accompagnato dal gruppo sbandieratori e tamburi “Lupi Feritas” di Valvasone – verso la Chiesa parrocchiale di Vito d’Asio, intitolata a San Michele Arcangelo. Qui, alle 10, i tre rappresentanti delle diocesi friulane (Gorizia, Concordia-Pordenone e Udine) celebreranno la Santa Messa in marilenghe, con letture e preghiere anche in sloveno e tedesco e l’accompagnamento del coro di Rigolato. Alle 11.45 è previsto l’arrivo del gruppo cicloturistico “Pedale codroipese”. Alle 12, al centro polifunzionale di Casiacco, si svolgerà invece la cerimonia civile, aperta dalla lettura della Bolla dell’Imperatore Enrico IV, al termine della quale, come di consueto ci sarà lo scambio della bandiera del Friuli tra il sindaco del Comune di Udine, Pietro Fontanini, che ha ospitato la Fieste nel 2021, e il primo cittadino di Vito d’Asio, Pietro Gerometta. Seguirà poi la proiezione video di un’inedita versione dell’Inno del Friuli. Si tratta di un progetto realizzato dall’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean”, in collaborazione con l’ARLeF, che vede il gruppo “Moments” interprete di una versione moderna di “Incuintri al doman”, nata da un’idea di Moreno Valentinuzzi. A fare da cornice all’Inno e al racconto per immagini – la regia è di Giorgio Milocco – sono gli splendidi scorci del Biotopo naturale delle Risorgive di Flambro e del Mulino Braida. La cerimonia civile proseguirà quindi con gli interventi delle autorità.

Concluso il pranzo, ospitato dal centro polifunzionale di Casiacco, il programma, curato dall’Eco Museo Lis Aganis, dalle 14.30 prevede la possibilità di visitare la mont di Anduins, dove si trova il monumento alla Mari dal Friûl; sarà possibile anche scoprire il castello Ceconi, a Pielungo; le grotte di Pradis; la Pieve di San Martino; oppure l’antica biblioteca storica di monsignor Zannier, dove, per l’occasione, dalle 15, sarà presentato il libro di Walter Tomada “Storia del Friuli e dei Friulani”. Inoltre, nella serata che precederà le celebrazioni, il 2 aprile, al centro polifunzionale di Casiacco, alle 20.30, dopo un breve intrattenimento dell’orchestra di archi di Anduins.

Comunicato Stampa