In occasione dei cento anni dalla nascita del grande Pier Paolo Pasolini, ITsART, la piattaforma streaming con il meglio dell’arte e della cultura italiana, propone una vetrina dedicata al genio del grande poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo italiano, frutto della collaborazione con Cinemazero, associazione culturale nata a Pordenone nel 1978 e centro culturale cinematografico, detentore di importanti patrimoni, fondi filmici, fotografici e audio tra cui quelli legati a Pasolini, custoditi e resi disponibili grazie anche al lavoro della sua enorme mediateca.
Dal 5 marzo, all’interno della vetrina “Omaggio a Pasolini”, una serie di sei titoli in esclusiva gratuita su ITsART racconteranno le opere, la vita e i pensieri di Pier Paolo Pasolini attraverso la sua viva voce, che dona lirismo alle immagini inedite scattate da Gideon Bachmann fruibili sulla piattaforma promossa dal MiC.
Dagli estratti dalla conversazione con Gideon Bachmann risalente al 13 settembre 1974 nasce Fare Film: una filosofia stoica, un’intervista in cui è lo stesso Pasolini ad affermare il concetto espresso dal titolo, ponendolo in contrasto alla filosofia edonistica delle masse: se nel lavoro artistico c’è sempre un margine, anche minimo, di libertà, le opere in cui l’individualità si afferma con forza, come nel suo cinema, conservano qualcosa di non integrabile dalla società borghese, qualcosa che sfugge alla logica matematica della cultura di massa.
Nell’estratto Il futuro dei film: la contestazione totale, dalla conversazione dell’11 giugno 1965, tenutasi anch’essa con Bachmann, ma a cui si aggiunse anche Ulrich Gregor, Pasolini racconta come, facendo cinema, abbia abbandonato la lingua italiana, con cui si esprimeva come letterato, per adottare la lingua cinematografica. Il ragionamento prosegue poi definendo questo cambiamento come un atto di protesta, di contestazione totale, perché, in un certo senso, rinunciare alla lingua equivale a rinunciare alla nazionalità italiana. Per questo si dichiarò decisamente a favore del cinema: perché esprime la realtà come realtà.
Il terzo titolo, L’Italia tra unificazione “industriale” e “sottosviluppo”, documenta la terza conversazione con Gideon Bachmann, quella del 25 gennaio 1965, un’intervista in cui Pasolini afferma che, fino a pochi anni fa, l’unificazione italiana era solo un fatto burocratico ragionando sulle migrazioni interne come foriere di grandi cambiamenti: i meridionali a Milano, Torino e in Piemonte attraversarono quella che definì una “trasformazione antropologica”, ossia in grado di mutare radicalmente il rapporto con le zone d’origine. Concludendo come un lombardo resti molto più vicino a un tedesco che a un calabrese.
Bestemmia, la Chiesa e la religione oggi, estratti dalla quarta conversazione con Gideon Bachmann, risalente al 13 settembre 1974. Qui Pasolini denuncia come la Chiesa dovrebbe opporsi con violenza al potere, constatando che, al contrario, nel momento in cui potrebbe esercitare una reale funzione, la chiesa diventi folklore e non serva più. Ragiona poi su come la gioventù vada con la Storia e segua l’ideologia rappresentata dall’edonismo consumistico. “Io ho visto delle divise perché ho visto i balilla; però non ho mai visto la gente in divisa come oggi”.
Nella quinta conversazione con Bachmann, L’apostolato di un artista, fra impegno e ideologia (18 marzo 1963), Pasolini si focalizza sul rapporto tra artista e società. In una nazione che è stata fascista fino a vent’anni fa e in cui permane ancora del fascismo, c’è coincidenza assoluta fra poesia e propaganda, intesa come apostolato, cioè come impegno ideologico e politico. È un fatto che implica la totalità dell’artista, non ci possono essere differenze tra il lavoro creativo e l’impegno politico, è la conclusione.
Infine, Pier Paolo Pasolini – L’intervista sotto l’albero di Gideon Bachmann, 28 aprile 1975, Cinecittà – Roma è una delle ultime interviste prima della sua morte. Parlando del film in fase di ultimazione (“Salò o le 120 giornate di Sodoma”), l’artista esprime con l’usuale lucidità all’amico di una vita, Bachmann appunto, la sua visione sulle forme del potere, sulla società, sui giovani, la borghesia, il sesso…
Una vetrina imperdibile per gli amanti della cultura fruibile gratuitamente su ITsART, dedicata all’uomo e al suo pensiero che sono stati in grado di mutare per sempre le pagine della cultura italiana al link: https://www.itsart.tv/it/showcase/28429d48-3256-43b6-b755-e2e8405f69c0
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Comunicato Stampa