Approda a Udine domani, sabato 12 febbraio, alle 18, nel Caffé Caucigh, (l’ingresso è gratuito, con prenotazione a info@libreriamartincigh.com, 0432 297112; in replica il 26 febbraio a Cervignano nella Casa della musica), il percorso di Anteprima Dedica 2022, fatto di 13 appuntamenti pensati per accompagnare il pubblico al festival organizzato dall’associazione culturale Thesis, che si terrà a Pordenone dal 5 al 12 marzo e vedrà al centro lo scrittore francese Mathias Énard. Nel suo libro “Ultimo discorso alla Società proustiana di Barcellona”, traccia la sconfinata mappa della sua scrittura e della sua geografia interiore: da Beirut a Sarajevo, dalla Russia al Tagikistan fino alla Spagna. Una raccolta di poetici vagabondaggi che per Anteprima Dedica diventa “Nous n’écrirons rien/Cantato, per Énard”, dialoghi e partiture fra voce, musica e testo, con tre giovani, poliedrici e brillanti artisti del Friuli Venezia Giulia: i triestini Beatrice Achille e Carlo Selan, fondatori fra l’altro del collettivo ZufZone e l’udinese Giovanni Zacchigna, musicista che ha anche dato vita al trio Agrakal.
Fra letture sceniche, narrazioni in musica, concerti, conversazioni, attori, scrittori, musicisti, giornalisti e accademici stanno traducendo sul palcoscenico delle anteprime di Dedica tutte le suggestioni della narrativa di Énard, “lo scambio di sguardi fra Oriente e Occidente – spiega Andrea Visentin, curatore del progetto – e i valori che ritroviamo nei suoi libri: il dialogo fra le diverse culture, l’amicizia, la fratellanza, ma anche la dimensione del viaggio e dell’essere nomade che è propria di Énard e che di fatto ne fa un
”senza patria”.

APPROFONDIMENTO
“Il viaggiatore non conosce il viaggio /
più dell’amante / le labbra dell’amata”.
Sta in questi tre versi il concentrato poetico di queste pagine di Mathias Énard.
Il viaggio: la perlustrazione fisica del corpo della
Terra (Libano, Polonia, Russia, Portogallo, Tajikistan, Andalusia, i Balcani, i mari…), atto erotico, voluttuoso, alla frusta di un mistero che chiede d’essere sondato,
di una nostalgia che chiede d’essere ubriacata.
Le labbra: soglia del dire, le parole prese in prestito
(da tante lingue: spagnolo, catalano, russo, arabo, provenzale, persiano); le labbra, anche, porte che danno libero accesso all’ebbrezza che spiega, accompagna
e maledice il viaggio (vino dolce portoghese, rakija balcanica, vodka in Russia o Polonia, araq in Medio Oriente…); le labbra, infine, superficie del bacio, contatto con la pelle altrui, luogo d’illusoria, transitoria compenetrazione, luogo d’incontro. 
È una viandanza intellettuale ed erotica quella di Énard (“come potrebbe il cuore toccare ciò che il corpo ignora”); a precederlo lungo il sentiero ci sono le infinite pagine che divora, gli studi, i versi di poeti come lui stesso avvinazzati. Sempre proteso verso un Oriente
(il Libano, l’Asia, la Persia) anche interiore (Bosnia, Polonia, Andalusia), verso un’alterità che scuote
e integra la propria identità: “Percorro a tentoni
la tenebra occidentale, / le mie braccia attorno
al mondo”…
Francesco Marilungo, Mangialibri.com

INFORMAZIONI
Thesis Associazione Culturale
Convento San Francesco
Piazza della Motta 2 – Pordenone
tel. 0434 26236
www.dedicafestival.it , Fb, Twitter, Instagram

Comunicato Stampa