Sul palco del Politeama Rossetti si esibiscono due artisti che hanno fatto la storia del pop italiano dagli anni ’70 ad oggi. Raf e Tozzi e la numerosa band sono pronti a iniziare ciò che il covid ha fermato nel 2020. Il loro Raf Tozzi Tour 2021 “Due la nostra storia” può cosi manifestarsi in tutta la sua forza emotiva live senza pubblico dimezzato.
Foto di Simone di Luca
La balconata sontuosa del bellissimo Politeama Rossetti di Trieste sembra proprio abbracciare il palco per questo ritorno alla musica che non chiede nient’altro che essere suonata e cantata. Il concerto mescola sapientemente le canzoni più conosciute dei due artisti che si scambiano le voci in ogni brano condividendone le parole. Non fanno in tempo a chiudere il primo brano, Battito Animale, che già il pubblico vorrebbe alzarsi e correre davanti al palco. In effetti il brano ha una carica esplosiva che fa ben pensare al resto. Finalmente l’acustico, se pur bellissimo, lascia lo spazio a quelle sonorità strumentali (impeccabilmente eseguite dalla band e artisti stessi) e vocali dei brani indispensabili in questo genere che non lascia scampo all’ugola di ogni singolo spettatore! Il concerto viaggia alto, magia pura che trasporta come una gigantesca onda senza freni. Il pop di Tozzi è un mix di dolce distorsione rock, quello di Raf è british e melodico, un po’ british nelle sonorità. La band è composta da 8 elementi alcuni giovanissimi, alcuni diversamente giovanissimi, ma il feeling c’è, eccome! Una dopo l’altra le canzoni si susseguono nel percorso di successi fino alle ultime creazioni uscite proprio in questo periodo di lockdown. Niente può trattenere, alla fine del concerto, un pubblico in piedi a ballare e cantare ogni singola parola. Tozzi durante la parte acustica parla di questa energia che non ha una sola direzione palco-pubblico ma che va e magicamente ritorna come a fondere tutti in un unica anima. Quando un concerto di questo livello finisce c’è quel mix di gioia e tristezza credendo di aver vissuto un’esperienza unica per troppo poco tempo nonostante siano passate più di due ore. Mancava, mancava veramente da troppo tempo tutto questo. La musica espressa dai due artisti può sembrare per alcuni poco colta, ma non lo è. Ci sono sfumature dolcissime nelle parole usate in ogni brano di questi due artisti che raccontano le cose essenziali della vita coronate da una musica che fa uso di tanta modernità, ma che rispetta metriche costruttive e armoniche anche perché creata da Maestri arrangiatori e Parolieri di fama. Altissima qualità, accostamento di suoni campionati con i reali che non scadono nel banale, armonizzazioni che non hanno niente da invidiare alle aree “colte” della musica, il professionismo è ovunque sul palco del Rossetti in questo live. Negli strumentisti, nei tecnici audio e luci e in tutto lo staff che rende possibile tutto questo. Questi due grandi protagonisti della musica italiana hanno di fatto legato i nostri ricordi alle loro canzoni e sono riusciti a dividersi il palco senza antagonismo, semplicemente trovando nella loro musica il punto di incontro per esibirsi insieme. Un esempio da esportare ovunque in questi tempi di eccessivo egoismo e arrivismo. Si può dare di più, certo che si può, basta volerlo, e loro ne sono l’esempio. A noi resterà il ricordo di un evento unico, che ci ha scatenato ogni singolo neurone, che ci ha fatto ballare e cantare e che ci ha tolto un po’ di ruggine creata dall’ascolto eccessivo di musica unplugged, bellissima ma spesso per estimatori del solo ascolto. Per gli amanti della scaletta ecco i brani: Battito animale, Ti amo, Due, Notte rosa, Sei la più bella del mondo, Gente di mare, Si può dare di più, Come una danza, Gli altri siamo noi, Non è mai un errore, in acustico Qualcosa qualcuno, Donna amante mia, Io camminerò, Malinverno, Ossigeno, Via, Dimentica. Con la band Oggi un Dio non ho, Cosa resterà degli anni ’80, Immensamente, Inevitabile follia, Io muoio di te, Self control, Stella stai, Ti pretendo, Tu. Arrivano i Bis: Infinito e si conclude in Gloria in una bolgia infernale di mani alzate e incontrollabile “rigoroso” distanziamento mascherato.
Grazie a Raf e grazie a Tozzi per averci regalato la loro musica ancora un passo avanti rispetto a qualche standard “moderno” e naturalmente grazie anche ad Azalea e al Politeama Rossetti che ci hanno permesso di esserci e raccontarvelo.
© Massimo Cum per instArt