Un altro bellissimo viaggio, che parte “Sul bordo del fiume”, quello che gli amici Daniele Labelli al pianoforte ed Alessandro Turchet al contrabbasso intraprendono per i tipi della Da Vinci.
Si tratta di una casa editrice e musicale indipendente molto interessante, fondata nel 2015 a Osaka in Giappone da Edmondo Filippini che, sostanzialmente in solitaria, è riuscito a creare in questi pochi anni una fra le etichette più interessanti a livello mondiale, sia per la qualità dei titoli presenti, che per la giusta scelta indirizzata al mondo della musica classica e a quello del jazz. Non da meno la ottima capillare distribuzione Egea Music.
Daniele ed Alessandro li abbiamo conosciuti bene in questi ultimi anni nel Quintetto Porteño insieme a Nicola Milan (fisarmonica), Nicola Mansutti (violino) e Roberto Colussi (chitarra) dove a fare da colonna sonora principale è il tango di Piazzolla e innumerevoli suggestioni fra improvvisazione jazz e musica popolare.
Con “Bordo Fiume” (questo il titolo del cd) siamo in tutt’altra dimensione: si tratta di un viaggio intimo, attraverso l’uso sapiente dei loro strumenti, dove nessuno è leader, ma entrambi comprimari sviluppano percorsi improvvisativi fra jazz e musica colta europea.
Fonte di ispirazione sono quasi sicuramente i grandissimi e compianti Kenny Wheeler e John Taylor e la direzione musicale è sicuramente quella, ma Labelli e Turchet riescono a sviluppare un personalissimo viaggio introspettivo ed arioso, dove la bellezza si coglie proprio fra i numersosi e puntuali soli fra i temi di un brano e l’altro.
Emblematici i titoli, che a volte svelano le ispirazioni: da “Our Kenny” a “Norma”, per esempio, fino alla splendida finale “Song for João”, dove i tratti più intimistici abbandonano verso una intrigante e ritmata bossa.
Insomma i nostri ci dimostrano, se ce ne fosse stato bisogno, che partendo da “Bordo Fiume” si può intraprendere un personale e stupendo viaggio.
Irrinunciabile.
Luca A. d’Agostino © InstArt