The Suicide Squad-Missione suicida è un film del 2021 diretto da James Gunn con Margot Robbie, Idris Elba, John Cena e Scott Eastwood nel cast principale.
La Suicide Squad deve per l’ennesima volta fare il suo sporco lavoro ce la farà? Con questo film Warner Bros dichiara i suoi intenti per quanto riguarda il futuro della Dc Comics al cinema, ossia andare più verso un’idea di piattaforma che di universo condiviso, ove per piattaforma s’intende, per chi non lo sapesse, un posto ove la gente può scegliere contenuti diversi per target diversi per due motivi : il primo è differenziarsi dai concorrenti della Marvel, da sempre
incentrati su una fascia di pubblico esclusivamente bambinesca e adolescente, il secondo è trovare una propria identità.


Perché si parla di film-manifesto? Perché altrimenti non si capirebbe la necessità di un soft-reboot di un team di personaggi, già protagonista di una precedente pellicola (David Ayer, 2016), oggettivamente massacrata dalla critica, ma che al botteghino incassò circa un miliardo di dollari.
Tornando al film e visto il precedente, James Gunn attua un’operazione di sottrazione e consegnando un film sorprendentemente asciutto, che funziona quasi fosse una bomba ad orologeria, e dove i colpi di scena vengono gestiti con una mano quasi chirurgica.
Una cosa che si apprezza molto della Dc Comics è quella di non dare una chiara connotazione geopolitica ai propri personaggi; tuttavia è bene specificare che, qualora non dichiarata, la si rimanda automaticamente a quella statunitense.
Venendo alle note dolenti: si è proprio sicuri che lo spettatore medio abituato ai movimenti ipercinetici dei cinecomic standard, sia disposto a sopportare i continui salti temporali? Per alcuni questo è un film innovativo e questo potrebbe essere vero, qualora si ignorasse completamente la storia del cinema angloamericano anni 60 e dove, per precisione, il suo modello di riferimento è nientemeno che Rapina a mano armata (Stanley Kubrick, 1958) inoltre, si trovi un film ove si passa da una critica anticomunista ad una antimperialista in meno di un fotogramma; la citazione di Matrix( Lana e Lilly Wachowski, 1999), in una scena del film, è molto significativa in tal senso.
In conclusione si può dire che Gunn, essendo per di più fan della controparte cartacea, riporti i personaggi alla loro matrice originale e al pubblico potrebbe non piacere, ma è impossibile non applaudire davanti a un film del genere.

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