Blues In VIlla si prepara a inaugurare la sua 23esima edizione dal 13 al 15 luglio 2021 nella tradizionale cornice di Villa Varda a Brugnera in provincia di Pordenone. Lo storico festival è organizzato dall’omonima Associazione Culturale Blues in Villa in collaborazione con il comune di Brugnera, la regione Friuli Venezia Giulia e i partner Oesse, Salvadori Arte, F. Bisiol e Hotel Cà Brugnera a cui si aggiungono i preziosi media partner VenetoJazz, Jazzit e Italian Blues Union. Nonostante le difficoltà dovute all’emergenza Covid-19, l’associazione, grazie alla caparbietà, alla grande passione che la contraddistinguono e alla preziosa collaborazione con il Comune di Brugnera, ha concentrato il suo impegno affinché il festival, giunto alla sua 23esima edizione, abbia luogo anche nel 2021 senza interrompere il tradizionale appuntamento annuale.

A dare il via alla rassegna martedì 13 luglio alle 21 c’è Dominic Miller accompagnato da Rhani Krija alle percussioni, Nicolas Fiszman al basso e Jacob Karlzon al piano. Miller, storico chitarrista di Sting, è in tour con il suo nuovo album “Absinthe”, un’affascinante miscela sonora di jazz, pop, folk acustico, elementi classici contemporanei, latini e tango.

Protagonista della seconda serata del festival mercoledì 14 luglio alle 21 sarà Antonio Sánchez Special Quartet con Donny McCaslin al sassofono tenore, Miguel Zénon sassofono contralto e Scott Colley al basso. Uno stellare ensemble in cui l’immaginazione, la creatività e il talento di improvvisazione di ogni membro si cimentano con la tradizione e un palese tocco moderno. Un repertorio intenso e avventuroso fanno di questa all-star-band uno dei gruppi più avvincenti attualmente in circolazione.

Giovedì 15 luglio sempre alle 21 infine, la chiusura della rassegna è tutta per Marc Ribot Ceramic Dog. Ribot, famoso per aver accompagnato con la sua chitarra Elvis Costello e soprattutto Tom Waits, si presenta con quello che non si può definire semplicemente “un progetto”, ma una vera e propria band. Free jazz, punk, funk sperimentale, psichedelia, post-elettronica sono gli elementi esplosivi di una serata che si preannuncia indimenticabile.

Il biglietto per ciascun appuntamento ha un costo di 25€ + ddp. Si possono acquistare in prevendita sui circuiti DIY Ticket e VivaTicket i cui link sono anche disponibili sul sito dell’associazione www.bluesinvilla.com

Contatti per la stampa: Playstudio
Luca Friso – luca@play-studio.it +39 3803073375

Per contattare l’organizzazione: Associazione Culturale Blues In Villa
Giorgio Ivan – giorgio.ivan@bluesinvilla.com +39 348354811313 Luglio 2021 ore 21.00

Dominic Miller

martedì 13 luglio alle 21

Dominic Miller, storico chitarrista di Sting, è anche un artista solista di grande successo con ben 9 album a suo nome.

Miller gode di un’invidiabile reputazione nel mondo professionale della musica e tra gli appassionati di tutto il mondo. Nato a Buenos Aires da padre americano e madre irlandese, ha studiato chitarra presso il prestigioso Berklee College di Boston e alla London Guildhall School of Music. È stato un ricercato e acclamato session man già dalla fine degli anni ’80. Il suo elenco di partecipazioni e contributi sfida ogni categoria di genere. Vanta infatti collaborazioni con Phil Collins, The Chieftains, Eddi Reader, Katie Melua, Bryan Adams, Paul Young, Nigel Kennedy, Peter Gabriel e Tina Turner, solo per citarne alcuni.

Dominic Miller è stato coinvolto in ogni album di Sting a partire da “The Soul Cages” del 1991 e ha partecipato a più di mille concerti con l’ex cantante dei “Police”, oltre a contribuire alla scrittura  di canzoni di successo come “Shape Of My Heart” e “La Belle Dame sans regrets”.

Ora, con il suo nuovo album “Absinthe”, aggiunge un altro pezzo forte alla sua discografia solista. Registrato nello studio “La Buissonne” nel sud della Francia con musicisti di livello mondiale come Manu Katché alla batteria, Nicolas Fiszman al basso, Mike Lindup al piano e Santiago Arias al bandoneon, ha creato un’affascinante miscela sonora di jazz , pop, folk acustico, elementi classici contemporanei, latini e tango. “Absinthe” combina questi stili producendo qualcosa di completamente nuovo. Non esiste ancora un termine di genere appropriato per tale simbiosi stilistica, ma appare chiaro come sia la genesi di un nuovo filone stilistico che sarà presto fonte di ispirazione per molti altri musicisti contemporanei.

Line up
Dominic Miller | chitarra
Rhani Krija | percussioni
Nicolas Fiszman | basso
Jacob Karlzon | piano

Antonio Sánchez Special Quartet
with Donny McCaslin, Miguel Zénon & Scott Colley

mercoledì 14 luglio luglio alle 21

Questo progetto unisce sullo stesso palco Antonio Sánchez, Donny McCaslin, Miguel Zenon e Scott Colley. Un ensemble stellare in cui l’immaginazione, la creatività e il talento di improvvisazione di ogni membro eleva l’esperienza di gruppo a livelli illimitati. Radicato nella tradizione con un palese tocco moderno, il repertorio è avventuroso ma sufficientemente aperto per fornire spazio a un’avventura musicale avvincente e contemporanea. L’ambizione e la missione di questa all-star-band la rende tra i gruppi più avvincenti ed elettrizzanti sulla scena contemporanea.

Antonio Sánchez inizia a suonare la batteria a soli cinque anni e la sua rapida ascesa nel mondo della batteria jazz iniziò quando Paquito D’Rivera chiamò il professore di Sánchez, Danilo Pérez, in merito a una segnalazione per il ruolo di batterista nell’Orchestra United Nation di Dizzy Gillespie. In seguito, nel 1997 Perez invitò Sánchez a far parte del suo trio ricevendo poi una nomination ai Grammy per l’album Motherland. La sua partecipazione alla tounèe giunse anche alle orecchie del leggendario chitarrista Pat Metheny che invitò Sánchez a suonare nel suo gruppo.

Il Gruppo ha registrato due album dall’arrivo di Sanchez. Il primo, Speaking of Now vinse un grammy nel 2003 per la categoria Best Contemporary Jazz Album. Sanchez ha fatto parte anche di altri quartetti e trii sotto la direzione di Pat Metheny.

Nel 2007 ha registrato il suo primo disco solista, Migration. L’album include un ampissimo gruppo di rinomati jazzisti del giorno d’oggi: Pat Metheny, Chick Corea, Chris Potter, David Sánchez e Scott Colley. All About Jazz lo definì uno dei migliori debutti del 2007. Sanchez disse del suo album: “Non voglio che le persone dicano che questo è un album di un batterista. Vorrei che questo possa essere qualcosa che appartenesse a qualunque musicista. Io penso sempre in termini musicali, non a quante vendite otterrò o se soffio abbastanza sulla brace o no. Vorrei che la musica fosse molto melodica, accessibile a tutti e con un sacco di belle interazioni”. Nel 2014 è autore della colonna sonora per sola batteria del film Birdman del regista messicano Alejandro González Iñárritu.

Line up
Antonio Sánchez | batteria
Donny McCaslin | sassofono tenore
Miguel Zénon | sassofono contralto
Scott Colley | Basso

Marc Ribot “Ceramic Dog”

giovedì 15 luglio alle 21

Free jazz, punk, funk sperimentale, psichedelia, post-elettronica. In poche parole, Ceramic Dog. Il potente ed esplosivo trio formato a metà dello scorso decennio da Marc Ribot insieme al multistrumentista e produttore di origini pakistane Shahzad Ismaily e al batterista Ches Smith – due dei maggiori rappresentanti della nuova scena underground statunitense – è negli ultimi anni una delle formazioni predilette del chitarrista.

L’appellativo riprende l’espressione francese “chien de faïence” (cane di ceramica), che sta a rappresentare quel momento di sospensione del movimento, dettato dallo stupore o da una forte emozione, che precede l’esplodere di una reazione. Oppure fa pensare anche a quei soprammobili kitsch presenti ogni tanto in certe case d’epoca. Qualunque sia il significato che vogliate dargli – dice Marc Ribot –  “Ceramic Dog non è un progetto, ma una vera band!”.

Nato a Newark nel 1954, Ribot si avvicina alla musica grazie al chitarrista e compositore di origine haitiana Frantz Casseus. Nel ‘78 si trasferisce a New York, dove inizia a lavorare come sideman del leggendario Wilson Pickett e di altri musicisti. Nel 1984 subentra ad Arto Lindsay nei Lounge Lizards di Evan & John Lurie, con cui rimarrà per cinque anni e diverse inesauribili tournée. Suona con Elvis Costello e soprattutto con Tom Waits, diventandone l’alter ego alla chitarra per album indimenticabili che lo renderanno celebre: Rain Dogs, Franks Wild Years, The Mule Variations.

Dal 1989 entra in contatto con Elliott Sharp, i Jazz Passengers e l’avanguardia newyorkese, nel ’92 forma i Rootless Cosmopolitans, poi gli Shrek. Incide anche con il gotha della musica d’autore: Marianne Faithfull, Laurie Anderson, Caetano Veloso, Marisa Monte, Allen Ginsberg, accompagnandolo nei suoi ultimi readings, e con John Zorn che lo elegge suo chitarrista preferito.

Spesso si propone in solitaria con la sua chitarra. In questo formato ha prodotto gli album Don’t’ blame me e il fulgido Saints, lavori di pura poesia tra virtuosismi low budget e “non luoghi” musicali quali scarti sonori, distorsioni, rumori. Con alcuni amici-colleghi dei Jazz Passengers ha dato vita ai Los Cubanos Postizos – band esibitasi anche al Foce nel 2015 – per una rilettura autoironica e bislacca del repertorio dei classici cubani.

Line up
Marc Ribot | chitarra e voce
Shahzad Ismaily | chitarra, basso, elettronica
Ches Smith | batteria e percussioni

Comunicato Stampa