Due webinar, giovedì 17 venerdì 18 alle 21 dal sito di Teatro Club Udine, mostreranno al grande pubblico i lavori dei ragazzi DALLA GRANDE GUERRA AL COVID, UN ALFABETO DI SENTIMENTI RACCOLTO DA 600 STUDENTI FRIULANI

In un caso la memoria è servita per farsi raccontare da altri il dramma delle guerre e confrontarla con il presente. Nell’altro, testimoni diretti della pandemia, i ragazzi hanno espresso un vissuto in prima persona trasformato talvolta in un pesante atto d’accusa nei confronti del mondo degli adulti
In un caso, la memoria è servita per farsi raccontare da “altri” il dramma delle guerre e analizzare così un presente che, sì è tangibile, ma non li ha coinvolti direttamente. Nell’altro, invece, è emerso un alfabeto di sentimenti che hanno vissuto e stanno vivendo loro in prima persona. Testimoni diretti di una pandemia con cui hanno dovuto imparare a fare i conti.
Sono i due percorsi, “Ragazzi in piazza” e “La vita al tempo del Covid”, che circa 600 studenti di otto istituti di Udine e dell’ex provincia hanno sviluppato grazie ai “teatri impossibili” proposti dal Teatro Club Udine che, grazie al coordinamento del responsabile artistico per i progetti scolastici, Francesco Accomando, ha accompagnato ragazze e ragazzi lungo quest’anno.
Ora, il frutto dei loro lavori, le riflessioni, gli studi, le ricerche realizzate dagli studenti vengono mostrati al grande pubblico nel corso di due webinar, uno per progetto, visibili dal sito www.teatroclubudine.it giovedì 17 (Ragazzi in piazza) e venerdì 18 giugno (La vita al tempo del Covid) alle 21.
I due percorsi del Teatro Club hanno preso vita con lo scopo di far convergere educazione teatrale e percorsi didattici e, al contempo, dare luogo così a un’azione culturale sinergica grazie anche alla partecipazione attiva degli insegnanti e degli studenti.
La genesi dei progetti
Avviati a settembre con i primi contatti con le scuole e i docenti, i progetti sono entrati nella loro fase esecutiva da gennaio con quattro conferenze, seguite da attività in classe con gli insegnanti e proseguite poi con dei laboratori di storia, fotografia, scrittura creativa e di progetto. “Una componente essenziale di entrambi i percorsi – spiega Accomando – era costituita da alcuni momenti di esperienza teatrale che avremmo voluto realizzare al Teatro Palamostre, sede storica delle attività di Teatro Club. A causa della pandemia da Covid-19 non è stato possibile. È rimasta allora – prosegue – un’intenzione, un desiderio, che ha trovato comunque traccia in quei momenti che in questi webinar abbiamo voluto chiamare teatri impossibili. Un’impresa notevole in tempi così difficili – conclude –, ed è con un certo orgoglio e una forse malcelata emozione che possiamo dire di avercela fatta, con tutte le difficoltà incontrate che hanno avuto il solo potere di dare più valore all’esperienza”.
Ragazzi in piazza
Partiti da un percorso sulla memoria della Grande Guerra, i protagonisti di “Ragazzi in piazza” sono approdati a un “presente storico” analizzato sotto diversi aspetti, dagli effetti della guerra sulla viticoltura, con vitigni completamente scomparsi a causa dei conflitti come accaduto nel Collio friulano, fino al tema della violenza sulle donne e degli orfani di guerra, dai piatti che si consumavano a quell’epoca allo sviluppo della cantieristica navale del monfalconese. I ragazzi hanno parlato con i nonni, con i testimoni dell’epoca, hanno letto articoli di giornale. Hanno ascoltato, rielaborato il vissuto di altri, raccolto un’eredità passata messa poi a confronto con un presente fatto di monumenti, sacrari, conflitti lontani. Una sovrapposizione, anche per immagini, tra passato e presente raccontato ora nel webinar in cui i ragazzi hanno sperimentato, con varie forme espressive, l’esperienza teatrale.
La vita al tempo del Covid
È con il percorso “La vita al tempo del Covid” che il presente si è fatto più ingombrante perché la pandemia è stata, ed è tuttora, un elemento attuale di cui i ragazzi stessi sono testimoni e protagonisti in prima persona. Hanno ascoltato e studiato il passato, hanno letto, grazie al prezioso supporto dell’associazione Il Mulino a Nordest e della sua presidente Laura Stringari, testimonianze di autori e giornalisti di oggi. Quello che ne è emerso è un alfabeto di parole chiave come paura, rabbia, sofferenza, solitudine che hanno vissuto durante i mesi più duri del Covid. Ora, con video per immagini, musica e voci hanno dato sfogo a questi loro sentimenti attraverso diverse forme espressive. In alcuni casi delle vere e proprie “pillole” teatrali in cui i sentimenti espressi si sono trasformati in un atto d’accusa pesante e disarmante nei confronti del mondo degli adulti.
Missione raggiunta
Dopo la prima fase, servita appunto da accompagnamento e preparazione, i ragazzi hanno lavorato in piena autonomia, con il supporto a vario titolo degli insegnanti. “Il frutto dei loro lavori – conclude Accomando – è ora tangibile e, da regista, posso dire che da ciascuno dei contributi proposti potrebbe nascere uno spettacolo teatrale. Ecco allora che la mission del progetto è stata raggiunta, seppur con tutte le difficoltà con cui abbiamo dovuto fare i conti, noi per primi vittime del Covid”. Tutti i materiali elaborati dagli studenti verranno poi pubblicati sul sito di Teatro Club alla sezione progetti.
“Come per il Palio – spiega la presidente del Teatro Club Udine, Alessandra Pergolese –, si è trattato di iniziative molto care a Teatro Club. Progetti rivolti agli studenti che così hanno avuto l’occasione per cogliere spunti interessanti di riflessione ed elaborazione collettiva e individuale di una situazione storica di cui saranno preziosi testimoni. Ricostruzione e rinascita – prosegue – sono state quindi le parole chiave sottese ad entrambi i progetti pensati per comprendere da dove veniamo, chi siamo e dove andiamo”.
Le collaborazioni
Lungo l’elenco delle collaborazioni di enti e associazioni che hanno preso parte all’iniziativa. Oltre al sostegno della Regione, i progetti sono stati resi possibili grazie alla partnership con l’associazione culturale On Art, il Circolo fotografico friulano, il Circolo culturale Il mulino a Nordest e al supporto tecnico di Entract.

comunicato stampa