È una serata che già preannuncia due eventi in uno. Un grande concerto e un grande diluvio. Sembra che il tempo di Glasgow si sia spostato su Udine per non far mancare ai Simple Minds il sapore di casa. È tale e grande comunque l’emozione di vedere per la prima volta a Udine la grande band scozzese che ha fatto la storia degli anni ’80 della musica New wave e mille altri stili. Sin dalle prime note di nel suono della band con il suo front men ancora in forma nonostante l’età. Waterfront la prima canzone, quasi a schernire ciò che sta realmente succedendo fuori dal palco dove con le prime note arrivano le prime secchiate d’acqua. E poi a seguire Let There Be Love, Hunter and the Hunted, Promised You a Miracle, Mandela Day, The American, Someone Somewhere in Summertime, Summer, Walk Between Worlds, Once Upon A Time, All the Things She Said, Dolphins, Let the Day Beginla, Don’t You (Forget About Me), per poi arrivare ai bis con See The Lights, Alive And Kicking, Sanctify Yourself e ciao Udine. La band del Walk Between Worlds Tour è formata da Jim Kerr storico front men, Charlie Burchill la chitarra dal suono special, Cherisse Osei spettacolare e bella batterista con una spinta incredibile, Catherine AD corista e tastierista molto brava, Ged Grimes al basso, Gordy Goudie chitarra accompagnamento e cori, Sarah Brown corista con qualche assolo importante e vestitino blu che indossa molto bene. Scenografia essenziale con pannelli sul fondo che proiettano immagini durante i brani. Molto bello da vedere. Il concerto è un viaggio nella memoria per chi ha vissuto gli anni ’80, un sound elegante e potente per chi li ascolta solo adesso. Armonie molto dark melodiche e ritmi rock che arrivano dritte al pubblico che, nonostante i litri d’acqua che arrivano dal cielo, non si lascia scappare una nota, ballando e cantando sulle hit e fregandosene candidamente come se ci fosse il sereno. Un bel concerto con una scaletta studiata bene e che non ha annoiato dando nuovi input al momento giusto per tenere su la tensione e il coinvolgimento dei presenti. L’audio nel complesso è discreto, non sembra essere proprio al top, ma parliamo di finezze che forse sono mancate per via del tempo metereologico, ma non posso fare a meno di evidenziarlo visto che è la parte più importante per coloro che stanno giù dal palco ad ascoltare oltre che a vedere. Un grazie a Livenation per aver portato questa grande band a Udine per la prima volta e un grazie ai Simple MInds per averci portato la loro indimenticabile musica e perché no, il clima di Glasgow.
© Massimo Cum per instArt