La scintilla è stata la lettura del libro di Isabell Allende dedicato al leggendario eroe mascherato. Da lì tutto un vorticare di libri, pellicole, fumetti per affinare la conoscenza del personaggio, del tempo e dei luoghi. Per poi imbastire una straordinaria suite, suddivisa in nove capitoli, condivisa con i suoi compagni dell’ormai celebre Tiinissima Quartet.
Stiamo parlando, per chi ancora non l’avesse compreso, dell’incredibile Francesco Bearzatti, affermato e straordinario musicista originario di San Martino al Tagliamento. “Zorro” è l’ulltima fatica discografica, in ordine di tempo, uscita proprio in questi giorni.
Mirabilmente registrato dal nostro Stefano Amerio negli Artesuono Recording Studio di Cavalicco per la celebre CamJazz e la direzione artistica di Ermanno Basso, questo immancabile cd vede, con Bearzatti, gli infaticabili e potenti Giovanni Falzone alle trombe e flicorno, Danilo Gallo al basso e chitarra, Zeno De Rossi alle percussioni e batteria.
Dodici anni nei quali l’ineffabile sassofonista ed il Tinissima Quartet ci hanno felicemente abituati a concept album e composizioni azzeccatissime: dal già citato “Suite for Tina Modotti” (2008), “X (Suite for Malcolm)” (2010), “Monk’nRoll” (2013), “This Machine Kills Fascists” (2015), e l’attualissimo “Zorro”. Dodici anni che possiamo godere di una musica sempre fresca, potente, originale e profonda.
“Zorro” racconta in musica le gesta del celebre eroe immaginato proprio cento anni fa, ma lo fa con straordinarie intelligenza, bravura, eleganza, duttilità ed umorismo. Dalle prime note che identificano la storia di Don Diego de la Vega fino al trionfale brano finale che riprende il tema iniziale, quasi a significare che la splendida saga dell’eroe non può aver mai fine.
In tempo di pandemia non abbiamo potuto godere dell’esibizione dal vivo (era prevista proprio questo novembre per Il Volo del Jazz a Sacile, organizzata da Controtempo, con ospite il live painting di Davide Toffolo), che sicuramente ci avrebbe fatto piacevolmente sobbalzare sulla sedia per i ritmi e le atmosfere. Ma se siamo vicini alla poetica di Zorro stesso (soprattutto per il “fare bene”) non possiamo non acquistare questo cd, aiutando un comparto, quella della musica, che in questi mesi sta soffrendo parecchio, e regalare momenti di felicità musicale ai nostri cari, magari proprio per le prossime festività.
Luca A. d’Agostino © instArt