FESTIVAL MARAVEE
 SEZIONE ETNOGRAFICA – I edizione
“Alle radici del quotidiano” — progetto inaugurale della Sezione Etnografica del Festival Maravee ideato per animare e valorizzare i Musei Etnografici del FVG — diventa oggi una collezione permanente di radiodrammi, le “Stanze parlanti”, di video e un cortometraggio. Per far rivivere i reperti evocandone storie, usi e costumi attraverso sguardi e linguaggi contemporanei.
“Stanze parlanti” sono già attive a Tolmezzo, Forni Avoltri, Fagagna e Fontanabona di Pagnacco.

”Alle radici del quotidiano” è il progetto che apre la Sezione Etnografica del Festival Maravee, proiettandosi di anno in anno alla ricerca dei gesti e dei pensieri che sugli oggetti del vissuto hanno tracciato il passo delle antiche pratiche sociali del tessuto familiare e collettivo. Passando in rassegna ogni stanza della vita domestica e lavorativa, il 2020 è dedicato alla Cucina, studiata e sondata nella sua fondamentale valenza di focolare domestico, di ombelico che radica l’abitazione nel terreno alimentando i valori e i sapori dei legami familiari.
Lanciato lo scorso luglio con lo spettacolo “Calore e Gusto” con l’attrice e cantante Nicoletta Oscuro e il musicista e cantante Matteo Sgobino al Museo Carnico delle Arti e Tradizioni Popolari “M. Gortani” di Tolmezzo, “Alle radici del quotidiano” diventa oggi una collezione di video e di radiodrammi disponibili permanentemente all’interno dei Musei e delle Collezioni coinvolte per far rivivere i reperti conservati evocandone storie e modus vivendi attraverso sguardi e linguaggi contemporanei.
Installazioni permanenti ed immersive dunque — delle vere e proprie “Stanze parlanti” — ideate e realizzate sull’identità di ogni Museo che ne amplificherà a sua volta la diffusione rendendo disponibili i video attraverso i siti web o altri canali ancora. Parallelamente una serie di incontri organizzati da Maravee e previsti per il tardo autunno prolungheranno la promozione del progetto.
Il tema della cucina è stato affrontato partendo da studi e ricerche etnografiche territoriali, poi approfonditi sull’identità della stanza della cucina di ogni museo confluendo in una drammaturgia che fa leva sul lockdown. La narrazione drammaturgica ha dato vita a cinque diversi video, girati ognuno nei rispettivi musei e ai relativi differenti radiodrammi che danno voce alle “Stanze parlanti”.
Con l’intento di stimolare un percorso esperienziale di conoscenza partecipata ed emozionale, Nicoletta Oscuro e Matteo Sgobino incarnano il ruolo di una giovane coppia, chiusa in casa da due mesi per pandemia, che allenta tensioni e nervosismi riscoprendo, attraverso le testimonianze dei propri avi e gli oggetti d’uso quotidiano, il valore del focolare come cuore pulsante della casa e della famiglia.
Partendo da questa iniziale traccia comune, in ogni Museo la narrazione si srotola in cinque storie diverse: la cucina è quella del bisnonno di lui, della nonna o della cugina di lei…L’ambiente e gli oggetti si diversificano, così come le tematiche legate agli stessi, svelando ogni volta modus vivendi, esperienze e racconti differenti.
I cinque video confluiranno infine in un cortometraggio in via di produzione con l’intento di restituire l’empatia di questa coppia contemporanea con il vissuto dei propri avi, che dal 1700 li hanno preceduti fino alla prima metà del 1900, abbracciando, con la stessa intensità, il valore del focolare domestico, pur con alcune varianti territoriali e temporali.
Ideato e diretto da Sabrina Zannier, prodotto dall’Associazione culturale Maravee con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione, il Partenariato e la collaborazione della Fondazione Museo Tolmezzo, dei Comuni di Fagagna, Forni Avoltri e Pagnacco, dell’UTI Carnia e Uti Canal del Ferro Val Canale, così nelle parole della Zannier, “il progetto è stato accolto con grande entusiasmo da tutti i Musei coinvolti che hanno fornito all’unanimità una preziosa e attenta collaborazione. Ciò ha consentito di aprire già le porte alla seconda edizione approvata nel relativo Bando regionale che, nel 2021 con l’estensione territoriale ad altri Musei, affronterà le tematiche connesse alla stanza da letto, dalla maternità al corredo”.
Un entusiasmo che — come testimoniano le vive voci dei responsabili di ogni Collezione — restituisce il sapore di un progetto fondato sul radicamento territoriale ma rinfrescato da un acuto e a tratti ironico punto di vista contemporaneo.
Aurelia Bubisutti, Presidente della Fondazione Museo Carnico di Tolmezzo, dove la narrazione s’intitola Calore e gusto: “il progetto è stato accolto con grande entusiasmo per la sua complessiva validità e per aver anticipato la nostra intenzione di dar vita alle stanze del museo attraverso narrazioni coinvolgenti, che agevolano e snelliscono l’osservazione dei numerosissimi reperti da noi conservati. I visitatori affermano che finalmente il museo è animato e quindi siamo felici che il progetto abbia già una continuità temporale confermata con l’edizione 2021”.
Per la Collezione “Cemuot chi erin” di Forni Avoltri, il responsabile Giacomo Pinna: “la Stanza parlante intitolata Regina di cuori e di polso è un’esperienza emozionante perché rende viva la nostra cucina etnografica!”.
L’Assessore alla Cultura del Comune, Raffaella Ferloni, aggiunge: “la collaborazione con il Festival Maravee fa si che la rilettura in chiave contemporanea delle tradizioni della nostra località porti alla divulgazione di una parte rilevante della storia della nostra montagna, nei ricordi di un passato che prende vita grazie alla professionalità di Sabrina Zannier e dei suoi collaboratori”.
Lara Magri, responsabile del Museo Etnografico di Malborghetto, dove la narrazione s’intitola Ottimizzazione e benstare: “ho apprezzato il carattere innovativo del progetto che ha saputo affrontare il tema dell’etnografia esulando dai soliti mezzi cartacei, attraverso il dialogo interdisciplinare, dalla performance attoriale e musicale inscenata per la realizzazione dei video, fino al radiodramma delle stanze parlanti, sono certa troverà molto riscontro, soprattutto nel pubblico più giovane”.
Elia Tomai, Presidente del Museo della Vita Contadina Cjase Cocèl di Fagagna, dove la tematica narrativa s’intitola Convivio e accoglienza: “ho accolto con entusiasmo questo progetto che in un Museo già molto attivo in merito ad eventi, ha saputo offrire una voce pensante, una narrazione che anima la nostra stanza della cucina aprendo l’immaginario verso un passato da far rivivere con la consapevolezza del presente e il desiderio di un futuro migliore”.
Per il Museo di Storia Contadina di Fontanabona di Pagnacco, che affronta La voce delle cose l’Assessore alla Cultura del Comune, Adriano Pugnale: “abbiamo condiviso il progetto nella sua essenza di fondo: il passato vissuto al presente per essere trasmesso al futuro. Perché anche il nostro Museo intende valorizzare la storia e la cultura dei territori della nostra regione”.
Festival Maravee / Sezione etnografica

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