“Direzione Morabeza”, il tour di Tosca, al secolo Tiziana Donati, approda a Grado sabato 25 luglio per “Onde Mediterranee Festival”: un appuntamento che profuma di colori e di bellezza quello proposto dall’artista romana, sul palco insieme a tre musiciste e un musicista, sulle note di un album che è tutto da vivere e da ascoltare.
«Magico e tragico»: lo definisce così, Tosca, questo suo 2020, iniziato con un grande successo a Sanremo con il brano “Ho amato tutto”, un sesto posto di tutto rispetto, il premio Bigazzi per la miglior composizione, il primo posto insieme a Silvia Pérez Cruz nella serata delle cover. E proseguito, con la pandemia e il lockdown in mezzo, con due Targhe Tenco e il Premio “Protagonista dell’anno” per il documentario, finalista ai Nastri d’Argento 2020, “Il suono della voce”.
«Se dovessi fare un disco adesso lo intitolerei proprio così» racconta con la cordialità che la contraddistingue «da una parte c’è tutta la tragedia del Covid che sappiamo bene cosa sta comportando e allo stesso tempo la magia di questo periodo bellissimo che mi riguarda… sembra quasi un controsenso, però è così. E per me è una grandissima soddisfazione: sono passati trent’anni da quel 1990 in cui tutto è cominciato». Un inizio come vocalist, nel gruppo di Renzo Arbore, e poi la possibilità di pensare a fare la cantante, l’interprete, l’attrice. «Nel 1996 mi è arrivata questa grande popolarità» vinse il Festival insieme a Ron con il brano “Vorrei incontrarti fra cent’anni” «con tutte le scelte che sono conseguite». Scelte controcorrente quelle di Tosca, lontane dal mainstream; un passaggio «dal marketing all’artigianato» che l’ha portata ai successivi «24 anni di lavoro diverso, a lato, per alcuni versi anche incomprensibile… dico sempre che un conto è fare l’autostrada e un conto è fare la strada di montagna… il punto di arrivo è lo stesso, però la strada di montagna ti permette di incontrare un albero o di sederti e vedere un panorama… ci si mette di più, però dietro a questo c’è, come mi ha insegnato il mio primo maestro Renzo Arbore, la ricompensa della coerenza».
L’onestà di rimanere fedele a se stessa ha come primo frutto la libertà, «l’unica cosa per me più importante», e la chiarezza sul percorso di quella «ragazzina artisticamente curiosa» che imparava le canzoni spagnole dalla vicina di casa pittrice e ascoltava la musica araba dall’altra vicina che cuciva vestiti con i tessuti tradizionali. Una strada ricca e arricchente, ma «senza ville al mare». Perché «come diceva mia nonna “Si vive con uno e si vive con cento”» a testimonianza che più dei soldi sono importanti le idee e l’esigenza di raccontarle attraverso l’arte. «Questo è per me il mio anno di raccolta» confida «se sei onesto prima o poi le cose ti arrivano. Una lezione per me, ma anche per chi si sente di voler percorrere strade diverse o parallele, più complicate, ma che poi possono portare a costruire la propria casa».
I mesi di chiusura e di sosta forzata sono stati un’occasione preziosa anche per Tosca: «Sono quei momenti in cui ci si guarda dentro, si ottimizza, si cerca di capire, ma soprattutto si elimina il superfluo e si riscopre il bene per se stessi. Io mi sono ricentrata ed è stato importante, dopo il grande successo di Sanremo, per non perdere la bussola e per dirmi una volta per tutte che la mia strada è questa». Ed ora si ritorna gradualmente a fare musica dal vivo, con tutte le precauzioni del caso: «Io ho trovato tanto pubblico e tanta voglia di tornare a vivere e fare passi verso la normalità. Per me è stato un grande regalo vedere una piazza gremita, come a Foggia, o sul mare, come a Taranto, dove c’era una grande magia e la gente stava con me. Per questo mi sento di ringraziare il pubblico perché in questo momento è difficilissimo fare sold out: le persone non hanno soldi e hanno paura… quindi chi viene a vederti è quasi un eroe. Non do niente per scontato, anzi, quando esco sul palco e vedo la gente, ringrazio Dio». E lo sguardo va oltre, per Tosca, che guarda a quel domani «che c’è, anche per i giovani artisti. Io li vedo alle Officine Pasolini: loro vogliono solo suonare e non vogliono diventare delle icone per un mese, ma avere un futuro in questo ambiente. Guardano a noi e alle nostre scelte e in questo abbiamo verso di loro una grande responsabilità».
A parlare con Tosca si percepisce, così come quando la sua voce si fa strumento musicale, un sorriso interiore che non la abbandona mai: «Sicuramente ciò che scelgo di fare ha sempre una componente istintiva. Scelgo di fare qualcosa, in ogni declinazione artistica, perché mi piace e perché ci sento dentro uno slancio. Non faccio mai cose a tavolino». E “Morabeza” – quasi intraducibile in italiano, tanto è sospesa tra la saudade e l’alegria – se da una parte è un punto di arrivo di un viaggio – «sentivo di dover fare uno stato dell’arte» – spiega l’artista, dall’altra parte, ad un ascolto attento, la si percepisce come un nuovo punto di partenza: «Non so dove mi porterà, anche se sento che c’è qualcosa nell’aria, ma mi lascio trascinare dall’arte». Un album che è anche scrigno di contaminazioni: «Sono molto legata alle mie radici e proprio per questo non ho paura di contaminarmi: attraverso il mio sangue entro nell’altra cultura e vi trovo delle assonanze, delle radici comuni. Tutto questo è bellissimo». Perché l’incontro, la mescolanza, lo spazio lasciato all’altro sono anche la chiave della felicità: «Prima di salire sul palco di Sanremo, Silvia Perez Cruz mi ha detto “giochiamo?”. Ecco, non c’era più una gara, ma solo la nostra gioia di cantare. Noi ci siamo divertite ed eravamo felici».
Le tappe del tour proseguono in tutta Italia e la voglia di incontrare il pubblico è sempre grande. Ma a Grado, come altrove, cosa troverà chi verrà ad ascoltarla? «Troverà una donna che ha voglia di cantare e che ha voglia di far conoscere tutte le cose belle che ha imparato in giro per il mondo. Sarà come allacciare le cinture e fare un viaggio attraverso la musica».
Luisa Pozzar
Onde Mediterranee Festival 2020
25 luglio Tosca – ore 21.30 Grado, Parco delle Rose
6 agosto Daniele Silvestri – ore 21.30, Grado, Parco delle Rose
9 agosto Max Gazzè – ore 21.30, Palmanova, Piazza Grande
www.ondemediterranee.it – info&prenotazioni: tickets@ondemediterranee.it