L’ASSOCIAZIONE DE BANFIELD-CASA VIOLA TRA I PROTAGONISTI DELL’ASSISE INTERNAZIONALE DELL’ASSOCIAZIONE NON GOVERNATIVA EUROCARERS, CHE SOSTIENE LA FIGURA DEL CAREGIVER, FIGURA FONDAMENTALE NEL SOSTEGNO ALLA SALUTE PUBBLICA
46 ORGANIZZAZIONI DA 20 PAESI HANNO CONDIVISO LA NECESSITÀ DEL RICONOSCIMENTO DEI CAREGIVER E L’AUMENTO DI FONDI EUROPEI A LORO SOSTEGNO
L’ASSOCIAZIONE DE BANFIELD HA RIBADITO LA NECESSITÀ DI UNA LEGGE REGIONALE PER IL RICONOSCIMENTO DEI CAREGIVER CHE ASSISTONO, SOLITAMENTE ALL’INTERNO DEL NUCLEO FAMILIARE, PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI, CON DEMENZA O ALZHEIMER
La onlus Goffredo De Banfileld-Casa Viola è una delle quattro realtà a livello nazionale a fare parte di Eurocarers, Associazione non Governativa incentrata sulla figura del caregiver, ovvero chiunque si prenda stabilmente cura, in maniera non retribuita, di una persona con disturbo cronico, disabilità e non-autosufficienza: nel caso della De Banfield principalmente le persone affette da demenza e malattia di Alzheimer.
Creare una rappresentanza di questa figura a livello europeo, promuoverne gli interessi nella legislazione europea e nazionale così come migliorare la situazione personale, economia e sociale dei caregiver rientra tra gli obiettivi portanti dell’istituzione Eurocarers, che proprio nei giorni scorsi ha tenuto la sua assemblea annuale internazionale, a cui ha partecipato la coordinatrice di Casa Viola Antonella Deponte: un’assise che ha riunito 46 organizzazioni da 20 differenti Paesi.
L’attualità dell’emergenza da Covid – che ha particolarmente interessato gli anziani, le persone non autosufficienti e i loro caregiver – è stato tra gli argomenti di punta dell’assemblea che ha sottolineato il ruolo fondamentale dell’assistenza familiare nel sostegno alla salute pubblica: ogni giorno, infatti, milioni di “assistenti informali” in tutta Europa svolgono un ruolo centrale nell’assistenza a lungo termine.
Riflessione di punta, le difficoltà in cui i caregiver si sono trovati durante la crisi Covid_19 avendo pagato un prezzo elevato in termini di salute, rapporti sociali e occupazionali, come ha anche rilevato anche la ricerca per tracciare il profilo di “caregiver” e le loro necessità realizzata da Casa Viola, una delle più imponenti sull’argomento a livello nazionale.
La pandemia ha reso i caregiver più isolati, vulnerabili e invisibili che mai. Molti, anche nella nostra città, forniscono assistenza a membri di gruppi a rischio col pericolo di contrarre il virus: proteggersi dalle infezioni e impedire la trasmissione alla persona di cui si prendono cura è stata la preoccupazione maggiore, affrontata spesso senza guida o dispositivi di protezione individuale
E proprio dalla17a Assemblea internazionale i membri della rete Eurocarers – compresa l’Associazione De Banfield – hanno lanciato un appello alle istituzioni dell’Unione Europea e agli Stati membri per intraprendere azioni immediate per il riconoscimento e il supporto ai caregiver, chiedendo un chiaro impegno politico nei confronti dell’assistenza informale da loro fornita e il loro riconoscimento come partner essenziali nelle cure, soprattutto domiciliari, con maggiore formazione e fornitura di servizi di supporto professionale.
Si tratta di un documento che ben rappresenta e ingloba le richieste che l’Associazione De Banfield persegue da tempo, costantemente impegnata in questi anni nell’ottenimento a livello di governo regionale della legge che regola il riconoscimento della figura del caregiver e del ruolo che svolge.