Con le nuove norme che regolano la cosiddetta Fase 2, ci si trova ora ad un passo dalla possibile riapertura dei teatri e dalla ripartenza “live” del mondo dello spettacolo, anche se con tutti i restringimenti di sicurezza dettati dall’emergenza ancora in corso. Un auspicio che trova pronta una struttura come il Teatro Verdi di Pordenone, storicamente organizzata su un’attività che copre tutto l’arco dell’anno e che dall’inizio del lockdown ad oggi non si è mai fermata: dallo scorso 21 marzo sono stati oltre una trentina gli appuntamenti di produzione proposti sul suo sito e sui canali Social, per un totale di circa 85mila visualizzazioni.

Già nelle scorse settimane, il Teatro pordenonese, per voce del suo Presidente Giovanni Lessio, aveva pubblicamente spostato l’attenzione sugli artisti lanciando un appello al mondo delle istituzioni e della cultura, perché agli artisti fosse permesso di lavorare sul palcoscenico del teatro, anche in assenza di pubblico.

Il primo, grande regalo alla città e al suo pubblico arriva adesso in occasione del 15° anniversario dell’inaugurazione del Teatro Verdi, con un evento di grande forza simbolica. Giovedì 28 maggio – che è anche il giorno in cui si sarebbe dovuto attribuire il Premio Pordenone Musica, ideato proprio per omaggiare la diffusione della cultura musicale – in programma alle18.30 sul palco del teatro un concerto per piano solo del M° Maurizio Baglini.

Pianista di fama internazionale, oltre che consulente artistico del Verdi, Baglini è universalmente celebrato per il suo straordinario virtuosismo nell’eseguire la “Nona” di Beethoven nella trascrizione per pianoforte solo di Franz Liszt: oltre a lui, solo altri otto i pianisti al mondo affrontano questa difficile composizione, monumento della musica di ogni tempo. Si tratta di un’esecuzione rarissima della celeberrima Sinfonia n. 9 in re minore, omaggio del grande compositore ungherese Liszt alla grandiosa opera beethoveniana ma anche alle possibilità tecnico-espressive del pianoforte, di cui fu virtuoso e innovatore inarrivabile.
«Affrontare 208 pagine a memoria e 140 strumentisti in dieci dita – spiega Maurizio Baglini – è un’impresa titanica e gratificante, una scarica d’adrenalina impareggiabile che sfocia nell’Inno alla Gioia». La platea sarà rigorosamente vuota, ma la sua esibizione verrà trasmessa in diretta live streaming sul canale live.comunalegiuseppeverdi.it

Comunicato Stampa