Dalla devastante alluvione de La Plata, sgorga impavida La Raiz De La Vida, l’ultima opera di Andrea Casaccio, musicista, insegnante e compositore, attualmente Ispettore d’Orchestra presso la Sinfonica Regionale, che incide la sua esperienza di vita in musica.
Originario di Catania, classe ‘76, residente in Friuli, Casaccio si è avvicinato da subito all’universo musicale studiando jazz, chitarra classica e moderna, tutto da autodidatta. L’ardente passione che nutre da sempre nei confronti della musica “trasmessagli geneticamente dalla nonna paterna” svela Andrea, è diventata negli anni, cocente quotidiana mansione. In Italia si è esibito in teatri, locali e festival, componendo egli stesso musiche per spettacoli teatrali e di danza. Il difetto di una condizione lavorativa soffocata e soffocante, lo ha condotto più tardi in Argentina, a La Plata, capitale della provincia di Buenos Aires, terra natia del Tango, matassa di apatico destino. “Quando mi trovavo a La Plata c’è stata una violenta alluvione che ha provocato molti morti, dalla quale ho preso un’infezione polmonare che mi ha causato degli aggravamenti di salute, obbligandomi ad un trapianto di cuore” spiega Casaccio. La raiz de la vida è il disco, in uscita nel 2017, che nasce da tale dolorosa, assoluta e viscerale esperienza di trapianto di cuore che l’artista ha affrontato nel novembre 2013; incarna la trasposizione in musica della sfida giocata sin all’ultimo, primo battito. “Toccare livelli di sofferenza così totale, ti permette di percepire la vita con occhi diversi, di viverla con un distacco che non è mancanza di partecipazione, bensì radicale conquista dell’essenza”.
La nuova opera, La raiz de la vida, attraverso un percorso musicale dalle sonorità orientaleggianti, traccia un solco di demarcazione netto, rispetto ai precedenti dischi per il suono incisivo e la maturità compositiva che la rappresenta. Un viaggio che è partito dalla copertina bianca come la candida schiettezza della nascita, quando nel 2008 Andrea ha inciso il suo primo Cd da solista dal titolo Etna, battesimo della sua avventura di padre e compositore. Ricco di collaborazioni ed interamente dedicato al femminile, è invece il suo secondo disco, uscito nel 2010, L’isola delle Correnti. Mentre, El hombre de las estrellas è la terza opera incisa nel 2012, un’anticipazione del suo viaggio in Argentina. Un vero e proprio cammino stellare percorso dall’essere umano attraverso un viaggio concertato tra la perdita e la riconquista.
La musica ha accompagnato Andrea da sempre, consentendogli di ricostruirsi e di rialzarsi dopo ogni difficoltà “è stata anzitutto uno strumento di autoconoscenza poiché implacabile, funge da specchio e riflette la nuda realtà”.
Nicoletta Simoncello © instArt