LA SCENA DELLE DONNE 2020

In seguito alle disposizioni emanate per la situazione di emergenza, comunichiamo che l’Inaugurazione della XVI edizione della rassegna LA SCENA DELLE DONNE prevista per mercoledì 04 marzo alle ore 17.30 a Palazzo Montereale Mantica è stata posticipata a Sabato 07 marzo a Cucina 33 alle ore 17.30 a Pordenone dove si svolgerà il consueto appuntamento di letture  al femminile che verteranno su racconti e storie delle donne divine o magiche alla ricerca del femminile arcano, spirituale e mistico. Le letture saranno a cura di Bruna Braidotti e Paolo Mutti.
L’appuntamento che prevedeva la conferenza  “Donne e teatro: una storia di esclusione” a cura di Bruna Braidotti, direttrice artistica della Scena delle donne e a seguire l’omaggio a Matilde Serao con Canituccia, racconto struggente sulla condizione dell’infanzia nella campagne napoletane ai primi del ‘900, per la voce recitante di Sandro Buzzatti e l’accompagnamento alla chitarra di Adelaide Gemo, si terrà il 17 marzo alle ore 17.30 a Palazzo Montereale Mantica.

Rimangono invariati gli appuntamenti:

L’8 marzo ATTENZIONE DONNE IN TRANSITO, un percorso di letture sull’autobus della linea rossa  accompagnerà i passeggeri in due corse una al mattino ed una al pomeriggio con sosta al centro Commerciale Meduna per uno spuntino ed una performance teatrale. Le corse partono alle 10.29 al mattino ed alle 16.29 ed il pubblico può salire in qualsiasi fermata del tragitto.
Il giorno 11 marzo alle ore 18.00 al Ridotto del Teatro Verdi  si tiene una conferenza  “La religione della Dea, tracce nella tradizione” a cura di  Michela Zucca, antropologa e ricercatrice. L’incontro si incentra sulle  divinità femminili, che sopravvivono ancora in leggende, credenze e riti arcaici, riscoprendo  una ricchezza spirituale e di profondo sapere delle donne perduto nei secoli. L’incontro è introduttivo dei temi degli spettacoli “Così vicino al fondo” e “Il Canto della caduta”.
Venerdì 13 marzo ore 11.00 per le scuole e ore 20.45 in serale all’Auditorium Concordia, Così vicino al fondo di Camille Davin, giovane drammaturga francese che ha ottenuto un riconoscimento mondiale con questo testo al Women Playwright International di Santiago del Cile nel 2018. Lo spettacolo  con Arianna Addonizio Filippo Fossa e Paolo Mutti per la regia di Bruna Braidotti  affronta in modo inusuale il controverso tema dell’immigrazione clandestina attraverso il Mediterraneo. Si mescola nel testo fantasia, magia e realtà. È la storia dell’incontro tra un ex marinaio francese, ligio alle regole contro i profughi,  un giovane naufrago clandestino e la Dea del mare Yemanja, divinità riconosciuta su entrambe le rive dell’Atlantico. Nel confronto si sviluppano i vari aspetti del fenomeno in una dimensione favolistica che ci dà la possibilità di riflettere sulle vicende attuali in modo meno schematico e semplicistico, coinvolgendo anche le antiche credenze del mare che accomunano i popoli.
Venerdì 20 marzo alle 20.45 al teatro Mascherini di Azzano Decimo un altro testo e spettacolo pluripremiato “Hot chiamate in attesa”  di Talia’s Machine, una giovane compagnia di Milano che ha vinto il premio della Giovane scena delle donne 2019 e il premio “Scintille”. Lo spettacolo è una commedia noir grottesca e surreale. È la storia di riscatto di sei centraliniste, sei outsider, che fanno di tutto per mantenere il proprio posto di lavoro e di una neolaureata in cerca di autorealizzazione. In  scena la situazione di precariato dei giovani italiani d’oggi toccando un tema emergente nel nostro paese in cui le giovani generazioni sono costrette ad emigrare oppure come nel caso della storia messa in scena scendere a compromessi inaccettabili.
Il 25 marzo alle ore 20.45 all’Auditorium Concordia si conclude la rassegna con lo  spettacolo di Marta Cuscunà Il Canto della Caduta, evento realizzato in collaborazione con Voce Donna Onlus centro Antiviolenza Pordenone
Al centro dello spettacolo è il mito di Fanes, tradizione popolare ladina ancora diffusa nelle valli centrali delle Dolomiti. Racconta di un’età dell’oro in cui esseri umani e natura vivevano un rapporto di alleanza che permetteva di vivere in pace e prosperità. In questa età dell’oro la guida del popolo era compito femminile. Poi arrivò un re straniero e le cose cambiarono per sempre: con lui arrivarono guerra e distruzione. L’autrice/attrice si chiede: la guerra è incancellabile? Il dominio dell’uomo sulla donna è inevitabile? Quel mondo è esistito nell’Europa neolitica e il mito di Fanes ne è testimonianza. Ciò che è stato può ritornare. Come? Attraverso l’intreccio tra presenze del femminile, visione del sacro e struttura sociale. La realizzazione scenica utilizza modalità tecniche innovative ispirate alla street art di herakut: uno stormo di corvi animatronici e una piccola comunità di bambini-pupazzo superstiti sono i compagni di scena dell’attrice.

Sostiene la manifestazione la Regione Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Friuli.
Collabora L’UTI Noncello, il Comune di Pordenone, la Camera di Commercio di Pordenone, il protocollo dei comuni per le Pari Opportunità, l’Associazione Voce Donna.

Compagnia di Arti & Mestieri
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comunicato stampa