Grande afflusso di pubblico al Teatro Nuovo Giovanni da Udine per la Malmö Symphony Orchestra diretta da Robert  Trevino e la partecipazione della violinista Alena Baeva.

Invitante il programma, che inizia con il monumentale Concerto per violino e orchestrain re maggiore  op. 77 di Johannes Brahms che vede come solista la giovane Alena Baeva. Opera  ispirata al Concerto per violino di Beethoven, del quale condivide la stessa tonalità, è caratterizzato da un accentuato lirismo tematico, vedi il primo tema dell’Allegro ma non troppo, che la Baeva sa esaltare con una partecipazione addirittura commovente. Il suono del suo Guarneri del Gesù è di grande bellezza, la sua tecnica di  eccezionale livello e l’intonazione priva di smagliature. Il primo tempo di questo capolavoro viene valorizzato dai contrasti espressivi che la Baeva riesce a dare, esaltando così il contrasto fra i due temi che lo compongono e anche il successivo Adagio è arricchito dal suo bellissimo  ed emozionante suono. L’Allegro giocoso che conclude questo capolavoro è, infine, di straordinaria vitalità quale può permetterla l’eccelso livello tecnico della Baeva e dell’orchestra, che per tutta l’esecuzione del Concerto segue egregiamente, grazie anche alla sicura guida di Trevino, le evoluzioni della solista senza mai “coprirla”, ma, anzi, intessendo con lei un proficuo e serrato dialogo.

Gli applausi scroscianti alla fine del concerto sono indicativi del gradimento del pubblico, che è grande. Quindi, la giovane solista concede un bis con Paganini.

La seconda parte della serata vede l’esecuzione della Sinfonia n. 7 in la maggiore di Ludwig van Beethoven op. 92. Apoteosi della danza, come la definì Richard Wagner, questa sinfonia , una delle più celebri di Beethoven, è contraddistinta da una ricchezza ritmica senza pari. a partire, nell’ambito del primo tempo, dal famoso passaggio per flauto dal Poco sostenuto al Vivace. Qui possiamo ammirare un’orchestra eccellente nelle prime parti e compatta nelle file, con un suono che molto ben si adatta a quello voluto da Beethoven. La conduzione di Trevino è assolutamente impeccabile e l’orchestra lo segue con assoluta naturalezza e grande precisione ritmica. I passaggi solistici sono eseguiti con grande precisione ritmica e perfetta intonazione. In definitiva, la Malmö ci regala un Beethoven di estrema vitalità nel primo, nel terzo e quarto  tempo  (rispettivamente Poco sostenuto-Vivace, Presto e Allegro con brio) , pensoso e solenne nel bellissimo Allegretto con un’esecuzione emozionante, che viene salutata da fragorosi e prolungati applausi finali che “costringono” Trevino a concedere ben due bis con Larson e Brahms.

© Sergio Zolli per instArt