Mercoledì 13 giugno, con la Stagione primavera – estate dei Concerti del Tartini, si parte per un Viaggio nello “spazio” sonoro da Vivaldi a Stockhausen, con Serenata per un Satellite, il debutto in prima assoluta dell’evento di produzione del Conservatorio Tartini, realizzato su manoscritto autografo del grande compositore contemporaneo Bruno Maderna, affidato in scena al Tartini Nova Ensemble composto da musicisti di primo piano come Pierluigi Maestri (Flauto e ottavino), Pietro Milella (Oboe, oboe d’amore e corno inglese), Sergio Lazzeri (Fagotto e controfagotto), Sinead Nava (Violino), Andrea Amendola (Viola), Pietro Serafin (Violoncello) e Dimitri Romano (Pianoforte e Direzione). Il titolo del concerto parte dalla serenata scritta nel 1969 da Maderna in occasione del lancio del satellite europeo Estro I. Sipario alle 20.30 in Sala Tartini, ingresso libero ma come sempre è richiesta una semplice prenotazione allo 040.6724911 Info e dettagli www.conservatorio.trieste.it.
I tre concerti di Vivaldi in programma rientrano nei cosiddetti Concerti da camera, casi unici nel panorama italiano del primo Settecento. Vivaldi reinterpreta il genere del concerto, legato tradizionalmente a una dimensione orchestrale, restringendone l’organico e inserendolo nell’ambito cameristico. Composti per circostanze e occasioni diverse, i concerti da camera risalgono al periodo tra il 1715 e il 1730 e prediligono un organico per strumenti a fiato, soprattutto legni, e qualche arco. Scritta nel 1969 in occasione del lancio del satellite europeo Estro I, Serenata per un Satellite rappresenta l’apice lirico e formale della ricerca aleatoria di Bruno Maderna. Come altre partiture della musica aleatoria del ‘900, la Serenata è composta da un unico foglio, sul quale i pentagrammi sono disegnati anche diagonalmente, “magneticamente” attratti o respinti: un reticolato di righi musicali da montare liberamente, ma notati con indicazioni esecutive molto precise. Tierkreis (1974) è una composizione unica nell’universo di Stockhausen perché, da un lato fa un passo deciso verso una semplicità fino a quel momento sconosciuta nella sua produzione, mentre dall’altro è collegata allo Stockhausen più visionario e radicale, quello che si diceva in contatto diretto con il cosmo, si tratta infatti di un ciclo di 12 melodie, collegate ai segni zodiacali e ai pianeti da eseguirsi con un qualsiasi strumento melodico, a tastiera o combinazione dei due. Di conseguenza, ne furono create molte versioni e in questo modo ha assunto il carattere di opera semiaperta. Tierkreis si propone come una nuova “Musica delle Sfere”, un’unità che va dalla singola nota emessa da uno strumento musicale, fino all’armonia dell’universo.
Comunicato Stampa