Il traino del Walzer viennese nei festeggiamenti di fine anno è sicuramente un costante che si è imposta al pubblico europeo sulla scia del Concerto di Capodanno della Wiener Phhilarmoniker. Da qui un diluvio di proposte simili nel periodo delle vacanze natalizie. Diluvio in cui inserisce la proposta Invito al Valzer Vienna, tra Parigi e Mosca fatta l’altra sera all’Auditorium Comunale G. De Cesare di Remanzacco fatta dal pianista Andrea Rucli che, assieme all’ensemble formato da Aylen Pritchin e Giada Visentin ai violini, Vladimir Mendelssohn alla viola, Vita Peterlin al violoncello e Ilin-Dime Dimovski, ha dato vita a un concerto con particolare buon gusto nella scelta dei brani. Non solo Johannes Strauss II ( che comunque fa la parte del leone con Wo die Zitronen bluhen op. 364, Die Libelle op. 204 e lo Schatzwaltzer op.418) ma anche nomi come Pëtr Il’ič Čaikovskij (il Valzer della Bella addormentata nel bosco e il Valse–Scherzo op. 32 per violino e archi), Antonin Dvorák (Walzer op. 34 n. 1 e 4 per quartetto d’archi), Camille Saint-Saens (Wedding cake, Caprice – Walzer op. 76 per pianoforte e contrabbasso) e Johannes Brahms (scelta dai Valzer per pianoforte a 4 mani op. 39). Come si può vedere, il valzer viene presentato non solo come danza, ma anche come forma dell’espressione musicale in contesti diversi. Inoltre, la formazione del gruppo muta quasi a ogni brano, contribuendo così a rendere più varia e interessante l’esecuzione.
Dopo il saluto portato dall’Amministrazione Comunale e le presentazioni fatte da Andrea Rucli, il concerto comincia con il sospiroso Wo die Zitronen blühen in cui l’ensemble mette in mostra un calibratissimo senso dell’insieme e un bel suono che ci restituisce tutto il languore di questa romantica pagina. Dopodiché, il concerto è un’entusiasmante carrellata attraverso il Valzer in alcune delle sue molteplici declinazioni. Carrellata che mette in mostra la bravura degli strumentisti dell’ensemble, in particolare quella del primo violino Ayton Pritchin, che oltre che un violinista eccezionale, la sua performance strumentale nel Valse-scherzo op. 32 di Čajkovskij è memorabile, si rivela anche ottimo pianista esibendosi a quattro mani con Andrea Rucli nei walzer op. 39 di Brahms.
Alla fine, grandi applausi dal pubblico di Remanzacco e bis con l’immancabile An die schöne blaue Donau di Johannes Strauss figlio.
© Sergio Zolli per instArt