“Respirar Cantando”.
Presentato oggi, martedì 15 ottobre, un nuovo progetto che prevede l’utilizzo del canto per ridurre i sintomi e migliorare la qualità di vita nei pazienti affetti da Broncopneumopatia cronica e Asma. Al via gli incontri mercoledì 16 ottobre, alle ore 18.30.
Il canto aiuta a controllare la risalita dell’aria dai polmoni, migliorando la qualità del respiro. Inoltre favorisce la broncodilatazione e il rilascio di ormoni benefici come l’ossitocina e le endorfine.
Si chiama Respirar cantando ed è un progetto di AMAR ONLUS – l’Associazione per le malattie respiratorie – e la Scuola di Musica 55 / Casa della Musica di Trieste, con il Patrocinio del Comune di Trieste e dell’ASUITs – Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste.
È stato presentato oggi, 15 ottobre, alla Casa della Musica di Trieste, alla presenza di Francesco Panteca, Presidente del Consiglio Comunale di Trieste; Bruno Salotto, Presidente di AMAR Onlus; Gabriele Centis, coordinatore di Casa della Musica (nella foto).
Scopo del progetto è quello di migliorare la qualità di vita e di ridurre i sintomi dei malati broncopolmonari e asmatici grazie all’utilizzo del canto, sotto la preziosa guida della dott.ssa Chiara Corbo.
Nel concreto “Respirar Cantando” propone un percorso fatto di diversi passaggi. All’inizio sono previste 3 sedute individuali nelle quali il paziente, con l’aiuto di personale sanitario specializzato, lavora sull’impostazione della respirazione costo-diaframmatica e sulla coordinazione pneumofonica. Una volta consolidate queste capacità, i soggetti verranno inseriti nell’attività corale di gruppo: per almeno sei mesi, a cadenza settimanale, i pazienti canteranno insieme per almeno un’ora o un’ora e mezza, dedicando 15-20 minuti agli esercizi respiratori e ai vocalizzi e il resto al canto del repertorio corale scelto da specialisti ed educatori musicali.
Gli incontri iniziano mercoledì 16 ottobre, e si terranno ogni mercoledì dalle 18.30 alle 19.30 circa; sono gratuiti e per iscriversi è possibile telefonare o scrivere a Scuola di Musica 55 / Casa della Musica oppure ad AMAR Onlus (tutti i riferimenti sui siti www.scuoladimusica55.it e www.amaronlus.it). La prima tranche del progetto dura sei mesi, e vi sarà sicuramente data continuità anche oltre.
Sono molti gli studi che hanno dimostrato che grazie alla attività canora eseguita correttamente i sintomi delle malattie bronco polmonari possono ridursi e può aumentare la qualità di vita del paziente. La Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) e l’Asma, infatti, riducono le capacità respiratorie per una riduzione del passaggio di aria nelle vie aeree. Questo provoca disabilità e ripercussioni negative sullo stile di vita. La patologia è più comune nell’età media e avanzata e porta ad un’infiammazione cronica del sistema respiratorio. I sintomi più evidenti sono la tosse e la difficoltà del respiro, fino all’insufficienza respiratoria.
Il canto, che coinvolge contemporaneamente il sistema fonatorio e quello respiratorio, aiuta la qualità della respirazione: la voce si produce grazie all’aria, che uscendo dai polmoni, fluisce attraverso la laringe ad una certa velocità e pressione. L’aria, al passaggio, fa vibrare le corde vocali che producono il suono. È dunque fondamentale saper gestire la risalita dell’aria dai polmoni per produrre correttamente i suoni. Addestrare il singolo paziente respiratorio a cantare al meglio e poi farlo cantare in gruppo è un’attività utile al benessere fisico e psicologico: cantare produce endorfine ed ossitocina, e cantare insieme stimola la condivisione e la socialità e aiuta i pazienti dal punto di vista emotivo.