Leonardo 500 250 Cook – proiezioni da Rinascimento e Illuminismo che si è svolto nella
splendida cornice di Villa Pace a Tapogliano, è il primo concerto di sette organizzati
dall’Associazione Sergio Gaggia. Questo è dedicato a Leonardo da Vinci, ricorre il 500° della
sua morte, e al celebre navigatore inglese James Cook, a 250 anni dal suo viaggio in Nuova
Zelanda e del quale proprio a Villa Pace esiste un ciclo di affreschi che ne descrive le gesta e
viene eseguita un lacerto di un’opera di Giovanni Paisiello, Il capitano Cook in Othaiti,
trascritta per quintetto dal friulano Davide Pitis. Protagonista del concerto, l’ensemble di
musica antica Il Terzo Suono (Jasna Nadles, traversiere, Giampiero Zanocco, violino,
Francesca Bonomo, viola e violino, Milan Vrsajkov, violoncello, Ivano Zanenghi, liuto) che,
oltre a Paisiello presenta un programma imperniato su musiche di Antonio Vivaldi e Giuseppe Tartini.
L’esibizione del gruppo, che usa strumenti copia di originali dell’epoca, si apre con il Concerto
da camera in fa maggiore per flauto, violino, violoncello e basso continuo RV 100 di Antonio
Vivaldi, del quale danno una convincente interpretazione in termini di suono, molto bello, di conduzione ritmica, la scelta dei tempi è azzeccata e portata avanti senza tentennamenti o cedimenti di sorta, e di intonazione, sempre precisa e priva di smagliature. Caratteristiche
interpretative, queste, che si possono tranquillamente trasferire anche ai successivi brani del programma, che vede un ensemble a geometria variabile. Si passa, infatti, da questa
formazione al duo violino e violoncello (la Piccola sonata per violino e violoncello in sol
maggiore di Tartini), al duo violoncello e basso continuo (Tartini) alle trio sonate per flauto
violino e basso continuo di Vivaldi (Trio sonata in do maggiore RV 801 e la celebre Trio sonata
in re minore op. 1, n. 12, RV 63 “La Folia” che chiude il concerto), di Tartini (trio sonata in sol
maggiore e trio sonata in re maggiore) e di Paisiello (quest’ultimo vede anche l’aggiunta della viola di Francesca Bonomo) che permette al pubblico di saggiare la bravura individuale di
ogni singolo strumentista dell’ensemble. Particolarmente apprezzata appare l’esecuzione de Il capitano Kook in Othaiti, si tratta di una prima assoluta, in cui l’ensemble si esibisce in
formazione completa, molto applaudita dal pubblico.
Alla fine de La folia, che chiude, come si diceva prima, il concerto: grandissimi applausi non
convincono Il terzo suono a concedere un bis.
Sergio Zolli per instArt