Una conferenza stampa avveniristica quella che a palazzo Klefisch Pordenonelegge presenta introducendo uno scrittore e matematico di fama mondiale Marcus Du Sautoy ed il suo libro dal titolo “Il Codice della Creatività” edito da Rizzoli. Un libro che tratta un argomento spinoso ma estremamente affascinante. La paura dell’assopimento del pensiero umano e delle sue emozioni nei confronti di una sempre più reale intelligenza artificiale al suo posto. Viviamo sicuramente in un momento storico dove l’evoluzione tecnologica in rapida crescita e irrinunciabile nel nostro quotidiano. Il programmatore, colui che scrive il codice che serve alla macchina per funzionare, sta insegnando alla macchina ad essere sempre più simile all’uomo in tutto. Il punto di vista dello scrittore in questo suo libro è assolutamente positivo. Non trova, dal suo punto di vista, uno sbocco negativo all’evoluzione dell’intelligenza creativa. Afferma che ormai siamo al passaggio importante dove la macchina aiuta l’uomo a superare se stesso grazie alla collaborazione tra i due sistemi di pensiero, quello logico ed empatico umano e quello virtuale creato sulla macchina dall’uomo stesso. In effetti il computer è la raffigurazione reale dello studio dell’uomo sul cervello, ne riporta le caratteristiche e gli aspetti. Molti sono i misteri legati al suo funzionamento e secondo Marcus anche nel processo evolutivo del codice macchina se ne formeranno altri, ai quali l’uomo e la macchina stessa non sapranno dare risposte. L’autore scrive di alcuni games tra uomo (parliamo di campioni) e macchina. Il livello di soluzioni raggiunto dalla macchina è superiore a quella del campione che si meraviglia per come siano state risolte certe situazioni dalla creatività artificiale in modo straordinario ed in tempi incredibilmente veloci. La visione positiva di Marcus è dettata dal fatto che questa situazione potrà portare solo ed esclusivamente benefici. Il fatto di risolvere problemi che per l’uomo sembrano impossibili, può essere una meta raggiungibile grazie alla collaborazione tra questi due mondi momentaneamente separati solo dalle emozioni. Anche l’arte nelle sue varie sfacettature, secondo Du Sautoy, potrà essere sviluppata dal codice, ma sempre per dare una visione più ampia all’artista dal quale il codice creativo impara per poi evolvere. Insomma un libro sul mondo futuro con un’ottica realista, proposto in 16 capitoli, uno più interessante dell’altro, in un percorso anticipato di quello che realmente potrebbe accadere in tempi non così lontani. Godiamoci il presente fino a quando è possibile?

© Massimo Cum per instArt