E’ Beatrice Virginia Di Gioia l’infermiere dell’anno 2019, a Trieste: la proclamazione nella serata di ieri, venerdì 19 luglio, alle “Terrazze” a Grignano, nell’ambito della annuale Serata di solidarietà promossa da OPI, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Trieste che sigla il rush finale del Premio Sossi “L’infermiere dell’anno”, giunto alla 6^ edizione e dedicato alla collega Valentina Sossi, scomparsa prematuramente sei anni fa.
Un’iniziativa premiata sempre dall’entusiasmo e dalla simpatia dei cittadini che ogni anno concorrono con la loro preferenza, e contribuiscono alla veicolazione dei contenuti di professionalità e umanità che il concorso si propone di promuovere, in riferimento al ruolo dell’infermiere. Attraverso il riconoscimento, infatti, si valorizzano le qualità degli infermieri iscritti all’Ordine OPI Trieste, individuati fra le segnalazioni pervenute da parte della cittadinanza sulla base della loro competenza e professionalità, unite all’umanità e alla capacità di empatia con il paziente, doti caratterizzanti del “take care” infermieristico.
Beatrice Virginia Di Gioia, classe 1978, è iscritta all’albo dal 2001 e opera nel reparto di nefrologia. E’ risultata vincitrice dopo un testa a testa con due colleghe approdate insieme a lei alla fase finale: Chiara Silvano, coordinatrice sanitaria a Duino Aurisina da 9 anni e Raffaela Rissolo, dal 2018 Responsabile Interdipartimentale del dipartimento di chirurgia specialistica.
Presenti alla premiazione – che ha avuto l’accompagnamento musicale di Domenico Lobuono alla chitarra, Nathalia Sales alla voce, Benny Parlante alle percussioni – anche Armin Curzolo e Samuele Curzolo, rispettivamente marito e figlio di Valentina Sossi. A fare da madrina Rosa Mingrone, Infermiera dell’anno nel 2016.
La commissione del premio, formata dai componenti del Consiglio direttivo Opi Franca Masala Cecilia Trotto, Giulia Gerebizza, Stefano Grisan e Sara Petri, ha voluto anche ricordare la collega Silvana Simonovich, mancata a fine maggio, con una menzione speciale alla memoria: molte infatti le segnalazioni che erano pervenute per il concorso “L’Infermiere dell’anno”.
Nel corso della serata di solidarietà è stato anche lanciato “OPI per Trieste” 2019, il bando per le buone pratiche socio-sanitarie.
«Da tempo siamo impegnati in un percorso di dialogo con i cittadini – spiega il presidente Opi Trieste Flavio Paoletti – per restituire in modo trasparente l’evoluzione della professione infermieristica. Anche il Premio Sossi nasce da questo presupposto: coltivare il dialogo con la città nel segno della salute e del rapporto che gli infermieri sanno instaurare con le persone prese in carico. Degli infermieri vogliamo restituire la visione più moderna e dinamica, fatta di assistenza costante, più che di “effetti speciali” nelle emergenze della vita. Una professione al fianco di chi necessita assistenza che, nel passaggio da Collegio a Ordine, si è evoluta in entità “sussidiaria” dello Stato con l’approfondimento di ruoli, responsabilità e rinnovata capacità di intervento».