Si è conclusa domenica 30 giugno sugli altopiani del Montasio la due giorni voluta dal coro Vos de Mont di Tricesimo per celebrare i suoi primi quaranta anni di attività. Un ritrovo in altura per cantare quei paesaggi che hanno spesso fatto da sfondo ai brani scritti per il suo coro da Marco Maiero. Il Vos de Mont è infatti un esempio raro di coro d’autore che propone musiche appositamente scritte dal suo direttore. Nato alla fine del 1978, sulla scia della fama del coro alpino della SAT, in 40 anni l’ensemble si ritagliato un posto di assoluto rilievo nel panorama dei cori maschili italiani. I testi e le musiche di Maiero hanno da tempo varcato i confini della regione per approdare nei repertori di centinaia di cori in Italia e all’estero e diventando ormai dei veri e propri classici.
Sabato 29 giugno a Tricesimo sono arrivati in tanti da molte parti d’Italia, organizzando addirittura dei pullman, per celebrare i 40 anni di questa formazione a testimoniare quanto la fama di questo complesso di voci abbia valicato i confini della regione e continui a radunare attorno a se appassionati cultori.
Maiero e suoi cantori hanno ripercorso la loro storia in un’ora a mezza di musica attingendo dagli otto lavori discografici pubblicati, partendo da quando il coro ancora proponeva i classici brani del repertorio dei canti popolari di montagna, per giungere al momento della svolta, quando il direttore ha iniziato a comporre e i suoi canti a percorrere le strade del mondo. Canti che parlano della natura e dell’uomo, dei suoi ricordi, delle sue emozioni, dei suoi dubbi e delle sue speranze.
Una festa iniziata al tramonto con una funzione religiosa nella cappella di San Pietro, il luogo che ha ispirato Daur San Pieri, brano icona del coro di Maiero, culminata con il concerto serale e terminata il giorno dopo in montagna sotto quelle cime che sono state e sono ancora fonte di ispirazione.
Cantare il bello nella speranza che, come dice Maiero, si possa sperare in tempi meno sboccati di quelli attuali.
Oggi vorrei che ci fosse gran festa – scrive l’autore in un recente brano che conclude i concerti del suo coro – e salpare il coraggio e volare sulle rotte profonde del bene.
E festa è stata davvero.
© L.Fedrigo per instArt