Ogni anno il 54% dei tumori vengono individuati nel sesso maschile, la cui diagnosi precoce porta ormai a una sopravvivenza dell’81% dei casi. Se ne è parlato sabato nel convegno “Tumori maschili: dalla prevenzione alla cura” promosso dalla Lilt Udine e dal Dipartimento di Oncologia AsuiUd
Una nutrita equipe di medici e ricercatori del reparto di Oncologia dell’ospedale di Udine è intervenuta sabato mattina sul tema “Tumori maschili: dalla prevenzione alla cura” per fare chiarezza su un argomento ancora troppo spesso trascurato, scardinandone i tabù che definiscono una malattia che colpisce, ogni anno, molti uomini.
Il convegno, che ha avuto luogo nella cornice del Salone del Popolo, è stato promosso dalla sezione di Udine della Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori, e dal Dipartimento di Oncologia AsuiUd, in occasione della campagna nazionale Percorso Azzurro, organizzata annualmente per porre l’attenzione sulle neoplasie maschili, delle quali normalmente si parla poco, e la cui diagnosi precoce porta ormai a una sopravvivenza dell’81% dei casi.
Molti i relatori medici specialisti che sono intervenuti su argomenti multidisciplinari, tra questi Fabrizio Dal Moro, direttore della Clinica Urologica AsuiUd. L’apertura del convegno ha visto l’intervento di Giorgio Arpino, presidente Lilt Udine, Gianpiero Fasola, direttore del Dipartimento di Oncologia AsuiUd. Inoltre, a testimonianza dell’evento, hanno portato i saluti Giovanni Barillari, assessore alla Sanità del Comune di Udine, e Riccardo Riccardi, vice presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.
“I dati epidemiologici rilevano che ogni anno il 54% dei tumori vengono diagnosticati nel sesso maschile. Nelle persone con più di 50 anni le neoplasie più frequenti sono quelle della prostata, del colon retto e del polmone, mentre i tumori testicolari coinvolgono soprattutto i più giovani, caratterizzandosi per elevati tassi di guarigione – ha detto Paola Ermacora, medico oncologo specialista in neoplasie maschili e referente scientifico del convegno -. I fattori che impattano sull’incidenza e sugli esiti di queste malattie sono molteplici, ma va ricordato il ruolo importante della prevenzione primaria e della diagnosi precoce”.
Chirurghi, urologhi, radioterapisti e psico-oncologhi si sono susseguiti negli interventi affrontando il tema con una visione a tutto tondo. Partendo dalla descrizione dell’andamento epidemiologico dei tumori più frequenti nell’uomo e dei principali fattori di rischio, hanno poi sottolineato l’importanza della prevenzione e degli stili di vita, spiegando anche il ruolo della predisposizione genetica e dell’ereditarietà. Inoltre, le innovazioni terapeutiche in ambito chirurgico-urologico, radioterapico e farmacologico sono state chiarite dagli specialisti che costituiscono il team multidisciplinare uro-oncologico dell’AsuiUd.
Ad oggi è aumentata la percentuale di pazienti che convivono con una diagnosi di tumore. È necessario non dimenticarsi che “dietro ogni paziente c’è prima di tutto una persona” e che le neoplasie sono accompagnate spesso da risvolti psicologici, sociali e sessuali.
La gestione della patologia oncologica richiede, pertanto, sempre più un approccio multidisciplinare e integrato per l’ottimizzazione dei percorsi di cura, nell’ottica di una sempre maggiore personalizzazione delle terapie.
Comunicato Stampa