PIANISTA PRODIGIO, ALEXANDER MALOFEEV SARÀ A PORDENONE SUL PALCO DEL TEATRO VERDI SABATO 30 MARZO, IN UN APPUNTAMENTO IMPERDIBILE CON L’ORCHESTRA DELLA TOSCANA E PER LA DIREZIONE DI NIKLAS BENJAMIN HOFFMANN: DUE GIOVANI ASTRI NASCENTI DEL PANORAMA MUSICALE INTERNAZIONALE.
DENSO IL PROGRAMMA, CON IL CONCERTO N. 3 PER PIANO E ORCHESTRA DI PROKOFEV, MORIANA DEL COMPOSITORE CONTEMPORANEO CARLO BOCCADORO, E LA PRIMA SINFONIA DI BEETHOVEN, LE CUI PAGINE HANNO CAMBIATO LA STORIA DELLA COMPOSIZIONE E DELLA MUSICA
A soli 15 anni era già salito sul palcoscenico del Teatro Bolshoi, del Moscow International Performing Arts Center, del Concertgebouw di Amsterdam, della Scala di Milano, della Philharmonie di Parigi, del Queensland Performing Arts Centre in Australia, del Bunka Kaikan di Tokyo e del Shanghai Oriental Art Center Alexander Malofeev nato a Mosca nel 2001, sabato 30 marzo alle 20.45 salirà per la prima volta sul palco del Teatro Verdi assieme all’Orchestra della Toscana per la direzione di Niklas Benjamin Hoffmann, con cui eseguirà il Concerto n.3 in do maggiore per piano e orchestra op. 26 di Sergej Prokof’ev. Pianista prodigio ormai al vertice del pianismo mondiale, vincitore nel 2014 del Concorso Čajkovskij per giovani musicisti, nel 2016 del Grand Prix al Concorso Internazionale per Giovani Pianisti “Grand Piano”, già al fianco di direttori come Valery Gergiev e Yuri Terminakov, Alexander Malofeev nell’aprile 2017 in occasione dei concerti inaugurali del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo ha ricevuto il premio “Giovane talento musicale dell’anno”. Nel 2016 l’etichetta Master Performers ha pubblicato il suo primo dvd; la registrazione è stata realizzata al Queensland Conservatorium della Griffit University, in Australia. Oltre alla sorprendente qualità artistica di Malofeev, ci sarà alla direzione Niklas Benjamin Hoffmann, non ancora trentenne eppure una delle più interessanti bacchette della scena internazionale. A rendere l’appuntamento un’occasione imperdibile sarà inoltre il programma che completerà il concerto sinfonico, ovvero Moriana di Carlo Boccadoro (opera del 2015, splendido lavoro in omaggio a Italo Calvino) e la Sinfonia n.1 di Beethoven, partitura considerata un monumento rivoluzionario, una vera e propria pietra di paragone ineludibile per tutti i compositori, proposta speculare al finale di stagione del Teatro Verdi in programma il 6 maggio quando sarà proposta la Nona Sinfonia. Eseguita per la prima volta nell’aprile del 1800 all’alba del nuovo secolo, la Sinfonia n.1 guarda ancora al passato, ma già evidenzia il genio di un compositore che avrebbe cambiato per sempre la storia della musica. «L’impegno di Beethoven nel campo sinfonico valse a trasformare nel volgere di pochi lustri la Sinfonia da genere di intrattenimento, destinato a un pubblico di ascoltatori specializzati, a veicolo delle più profonde riflessioni dell’autore, rivolto verso un’utenza idealmente universale» scrive nelle note di sala Arrigo Quattrocchi.
La prima di Beethoven farà da pendant al Concerto per pianoforte e orchestra di Prokof’ev, opera che «suona modernista e al tempo stesso neoclassico, poiché crudezze, spigoli, percussivismo meccanico, punzonature sarcastiche, gestualità marionettistiche spuntano sempre fuori da un linguaggio sostanzialmente diatonico, chiazzato soltanto qua e là di stridori dissonanti. Ogni cosa viene inserita nella logica ferrea di una struttura di geometrico equilibrio formale e timbrico che si sostiene su una scrittura controllatissima, trasparente benché corposa: un filo di ferro percorso sempre da una corrente elettrica ad alto voltaggio. Perfino quando il nervosismo ritmico si scioglie nel cantabile» spiega Gregorio Moppi nelle note di sala.
Sul podio a guidare una delle migliori realtà orchestrali italiane, sarà il direttore Niklas Benjamin Hoffmann, impostosi all’attenzione internazionale con il Primo premio al Concorso Donatella Flick & LSO a Londra nel novembre 2016, da lì la nomina ad assistente Direttore della London Symphony Orchestra e il suo debutto con la medesima orchestra l’anno successivo.
L’Orchestra della Toscana, che conta 44 strumentisti d’eccezione, si è formata a Firenze nel 1980 tre anni più tardi durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Fin dagli esordi l’ORT ha avuto un occhio di riguardo per la musica del nostro tempo e i suoi interpreti, facendone quasi una propria specializzazione, tradizione che si è mantenuta negli anni.
Quella di sabato sarà un’esibizione unica in regione, che rientra nel pacchetto Abbonamenti Turchese, Fidelity Musica e Musica-Danza (info e biglietti in biglietteria aperta da lunedì a venerdì dalle 16 alle 19, sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19 e on-line www.comunalegiuseppeverdi.it). Dalle 19 nel foyer del Teatro sarà aperto il Caffè Licinio con uno speciale menù pre-spettacolo dedicato alla primavera (prenotazioni alla Biglietteria del teatro tel 0434 247624)
comunicato stampa