Quante volte scopriamo che tenevamo a qualcosa o qualcuno quando la perdiamo? Ebbene questo è il “momento difficile”. Portato in scena sul palco del Teatro Luigi Bon lo scorso 11 marzo da Massimo Dapporto, Ariella Reggio, Francesco Foti e Debora Bernardi.
Un figlio assiste la madre morente, molto anziana e per questo costretta a letto. La donna necessità di tutte le cure. Un po’ tra il drammatico e l’ironico, il testo di Furio Bordon, racconta un momento difficile della vita di tutti.
Per qualche motivo pensiamo che i nostri genitori non debbano mai morire e pur sentendone il peso nella vita quotidiana, il momento del distacco è immensamente doloroso. Un po’ di demenza senile aiuta ad alleggerire il tema con qualche gag spiritosa; l’anziana madre, interpretata da Ariella Reggio gioca con le parole quasi a voler spazientire a tutti i costi il figlio – Massimo Dapporto. Le vengono in aiuto due spiriti: lei da giovane ed il marito morto.
Un susseguirsi di aneddoti del passato che con ironia ed una punta di severità spiegano al figlio come affrontare il “momento difficile” che ancora deve arrivare. Poi arriva, puntuale ed inesorabile: è il momento del trapasso. Dobbiamo dire addio per sempre a quella persona che in qualche modo ci ha accompagnati fin dalla nascita. Il difficile rapporto tra genitori e figli sembra non avere più alcuna importanza, conta solo il distacco, inevitabile e struggente che ci porteremo dentro per tutto il resto della nostra vita.
Un racconto che coinvolge e non lascia di certo indifferenti; all’improvviso ci si rende conto di tutto ciò che non si è detto e non si è fatto.
La regia di Giovanni Anfuso ha valorizzato i talenti degli interpreti ed appassionato il numeroso pubblico accorso al Teatro L. Bon. Uno spettacolo che regala spunti di riflessione capace di immergere lo spettatore nella storia e provare quelle emozioni che spesso celiamo dietro il trambusto del quotidiano.
Glauco Comoretto © intArt