AL CENTRO DELLE COSE
Si chiama Al centro delle cose ed è il nuovo spettacolo di Elsa Martin e Stefano Battaglia l’omaggio in musica al poeta Pierluigi Cappello (1967 – 2017). Sulle liriche del poeta i due musicisti hanno scritto composizioni originali le cui forme sono sia liederistiche che progressive, sfruttando di entrambi sia le doti di interpreti della forma canzone che -al contempo- quelle performative tese alle nuove musiche contemporanee e alla prassi dell’improvvisazione, attraverso un preciso sistema di strutture morfologiche disciplinate dalle forti evocazioni del testo.
Le poesie scelte coinvolgono sia la produzione poetica in Friulano che quella in Italiano, un lavoro questo che vede proseguire, arricchendola di nuovi contenuti, l’appassionata ricerca condotta dai due musicisti sulla poesia friulana che ha esordito con lo spettacolo Sfueâi e che ora si amplia di materiali di indiscussa bellezza e profondità.
“Leggere Cappello regala immediatamente la sensazione di abitare luoghi vivi e misteriosi in cui attimo e eternità divengono la stessa cosa, dove qualcosa si inserisce tra la vita e la morte facendone un’unica esperienza che ne racchiude significato e forza di gravità eterna, attraverso un gesto universale che lega il tutto, con la sua voce dolce e solenne che è contemporaneamente memoria primitiva, sguardo presente e visione futura” afferma Battaglia.
Sono liriche che grondano di bellezza quelle di Cappello, in maniera così nitida da imporsi per la sua innocenza profonda, conquistata, per la sua trasparenza commovente che contiene l’enigma ed il mistero, così semplicemente esposto, descritto. Egli non si sottrae al significato della parola e alla sua concreta fisicità, non è uno sperimentatore, piuttosto un artigiano appassionato alla nuda essenzialità del verso come gesto del vero, racconto quotidiano. “Le sue raccolte assomigliano all’opera di un vasaio, al lavoro di un instancabile cesellatore dallo sguardo largo e lucido, sempre calato nella sua realtà e nel suo contesto” afferma Martin “e la musica, grazie alle sue proprietà meta-linguistiche oltre che metafisiche, è l’arte privilegiata per osare un dialogo con la parola di Cappello senza sacrificarla, bruciarla, distruggerla, svilirla.
comunicato stampa