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Le Voci dell’Inchiesta 11° edizione
Dall’11 al 15 aprile 2018 a Cinemazero, Pordenone
Muhi – Generally Temporary conquista pubblico e giuria
Tante le persone che hanno riempito i luoghi del festival in questi 5 giorni, in cui Le Voci dell’Inchiesta ha portato a Pordenone un articolato inno alla libertà
Si è chiusa domenica 15 aprile a Cinemazero la undicesima edizione del festival Le Voci dell’Inchiesta, quest’anno vocata alla libertà in tutte le sue declinazioni, come sottolinea il suo coordinatore, Riccardo Costantini, nel commentare i risultati e la risposta di sentita e attenta partecipazione da parte del pubblico.
Proiezioni da tutto esaurito – dalla cerimonia di inaugurazione, alle matinée per le scuole fino alla cerimonia finale – oltre 50 ospiti tra registi, produttori e giornalisti della stampa regionale e nazionale, una media di 14 ore di proiezione quotidiana. Sono questi i numeri di un’edizione che ha raccolto attorno a sé per 5 densi giorni di proiezioni e incontri i più attenti interlocutori e interpreti del cinema del reale italiano e internazionale. A partire da Italo Moscati, personalità della cultura cinematografica nazionale – sia come autore che come storico e critico – e presidente della Giuria chiamata a incoronare il miglior titolo dell’edizione, accanto a Fabio Francione e al Nastro d’argento Antonio Bellia. In una giornata segnata dalla dolorosa perdita per il cinema italiano del maestro Vittorio Taviani, Moscati ha voluto ricordare come, dagli anni ’60 siano stati compagni di viaggio nell’attraversare dei decenni di cambiamenti rivoluzionari per il Paese, che li hanno visti partecipare a diversi momenti cruciali del recente passato. In un toccante excursus di una carriera che i due fratelli Taviani hanno costruito in un sodalizio granitico, Moscati ha voluto sottolineare come il loro stile asciutto, contraddistinto da una magistrale pulizia formale sia sempre stato al servizio di impegno e sensibilità verso la narrazione dei mutamenti sociali e politici.
“Mi considero appartenente a quel gruppo di autori che come loro ha cercato di capire e raccontare il mondo e il nostro Paese, usando il cinema come uno strumento di inchiesta capace di arrivare a tutti. In loro ho trovato dei preziosi interlocutori a cui ho spesso fatto riferimento nel mio lavoro”.
Il coordinatore del festival, Riccardo Costantini, sottolinea come la nuova edizione appena conclusasi abbia dimostrato la volontà di rinnovamento nella selezione e proposta dei film: Le Voci dell’Inchiesta ha portato al pubblico titoli che celebrano la libertà in tutte le sue declinazioni: dalle dittature, dalle schiavitù, dalle barriere di qualsiasi natura che rendono impossibile la naturale manifestazione della più autentica identità di ciascuna persona e di ciascun popolo. Siamo dunque orgogliosi, prosegue Costantini, di poter contribuire con la nostra selezione di film a dare voce all’istinto di libertà che a tutti appartiene e che da tutti deve essere conquistato o riconquistato.
In quest’ottica, il fatto che pubblico e Giuria abbiano visto nel toccante Muhi – Generally Temporary di Rina Castelnuovo-Hollander e Tamir Elterman l’indiscusso vincitore dell’edizione, conferma questa volontà verso l’azione e il cambiamento, che questo documentario magnificamente rappresenta.
Le motivazioni della giuria evidenziano infatti come “Muhi vince il premio della giuria perché è un film che parla della Storia e dell’attualità, con l’essenza dell’umanità: la storia di questo bambino colpisce al cuore per forza e intelligenza, ed è raccontato con garbo, rispetto e intensità. Un film che unisce tutti, in nome di emozioni fortissime e irripetibili”.
comunicato stampa