Un formidabile Enrico Montesano dà colore e sapore assieme ad un cast eccellente di danzatori, cantanti artisti di altissimo profilo, ad una storiella dal punto di vista letterario debole:Il Conte Tacchia. Ma la fragilità del racconto è cancellata dal celebre artista e dalla bravissima Elisabetta Mandalari che si accompagnano con dodici preziosi collaboratori che sanno fare tutto, cantare e interpretare al meglio le musiche di Maurizio Abeni.
Il romanesco non può mancare, per la trama vi diciamo solamente che si tratta di una storia d’amore e di intrighi che vede protagonista un conte senza contea, nobile per caso,ma ricco dentro di una generosità fuori da schemi nobiliari. I nobili invece appaiono – e in questo senso sono bravissimi gli attori – macchiette indescrivibili, caricature dell’ipocrisia di quella Roma di inizio novecento che ha tutti i difetti di chi crede di potersi nascondere dietro la grandiosità. Le scenografie sembrano quadri postimpressionisti o desunti dai macchiaioli. Il ritmo incalzante con il quale si ripropongono ti fa trovare di fronte ad una mostra d’arte, con squarci paesaggistici di rara efficacia e grandezza, un respiro a tratti veramente museale. E qui Manolo Casalino e Carlo De Martino meriterebbero la medaglia che idealmente conferiamo noi da queste pagine. Cantanti e danzatori sono anche acrobati che arricchiscono sontuosamente la colonna sonora originale e le altre musiche.
Questa sera replica e domani sabato altra rappresentazione, sempre alle 20.45. Il tutto, il meglio, come sempre al Nuovo Giovanni da Udine.
© Vito Sutto per instArt