L’ultimo incontro degli Amici della Musica, ha presentato l’altra sera al pubblico udinese una formazione di estrema raffinatezza: il duo formato dal violoncellista francese Romain Garioud e dal pianista catalano Daniel Blanch. Programma tipicamente romantico che inizia con i celebri Drei Fantasiestücke di Robert Schumann in cui, fin dalle prime battute di Zart und mit Ausdruck, i due artisti riescono a catalizzare l’attenzione del pubblico. Il suono del violoncello (un Gagliano del 1760) è di grande bellezza ed espressività e l’intesa con il pianoforte è perfetta anche nei passaggi più impegnativi tecnicamente, penso all’attacco Rasch und mit Feuer, l’ultimo di questi pezzi, ove mantengono entrambi una grande espressività nonostante il profluvio di note che questa partitura richiede.
A seguire un altro caposaldo della letteratura per violoncello e pianoforte: la Sonata op. 58 di Felix Mendelssohn Bartholdy.
Anche qui l’inizio dell’Allegro assai vivace è travolgente ed avvolge il pubblico in un turbinio di note. Qui possiamo ammirare maggiormente la bravura del pianista Daniel Blanch, perché in questa sonata la scrittura per pianoforte è tecnicamente impervia. Blanch però non si lascia intimorire dalle difficoltà tecniche che, anzi, affronta con estrema nonchalance. La grande intesa fra i due si può ammirare nell’Allegretto Scherzando, brano ad alto grado di interlocuzione, mentre l’espressività dei due virtuosi si può maggiormente apprezzare nell’Adagio. Conclude questo capolavoro un travolgente Molto allegro e vivace, che viene particolarmente apprezzato dal pubblico.
Il secondo tempo del concerto vede l’esecuzione della Sonata per violoncello e pianoforte di Juan Manen un autore catalano vissuto a cavallo fra l’800 e il 900 assai poco praticato nelle sale da concerto italiane. Il suo stile è tipicamente tardo romantico e risente, specie nell’Allegro ritmico e giusto (l’ultimo tempo di questa sonata), degli stilemi del folklore iberico. Per il resto, è chiara l’assimilazione dei modelli espressivi della musica tedesca. L’esecuzione di questa sonata è impeccabile e gli applausi finali sono scroscianti e prolungati al punto che i due concedono un bis con una Canzone di Juan Manen.
Sergio Zolli © instArt