Forse per mancanza di idee originali o per rincorrere un facile successo, Volfango De Biasi e Fabio Bonifacci, rispettivamente regista e sceneggiatore, hanno realizzato la commedia “L’agenzia dei bugiardi” prendendo spunto dal film “Alibi.com”, campione di incassi in Francia due anni fa. Partendo dalla considerazione che anche in Italia si verificano giornalmente centinaia di casi di infedeltà coniugali nelle famiglie e che le “corna”, se scoperte, procurano solo guai infiniti, meglio inventarsi una bella bugia che affrontare la brutta verità. È questo il motto su cui si basa il lavoro di una geniale agenzia che fornisce alibi ai propri clienti. Ci lavorano tre bravi professionisti, un esperto in tecnologia informatica, un volonteroso apprendista e il simpatico Fred (Giampaolo Morelli) che coordina le operazioni. Nella prima mezz’ora il film è spassoso e condotto con ritmo, poi l’azione si ingarbuglia quando entra in scena il cliente Alberto (Massimo Ghini) che non bada a spese pur di nascondere alla moglie le scappatelle con una giovane amante. Si entra di più nella baraonda quando Fred casualmente si innamora di Clio (Alessandra Mastronardi), figlia del cliente Alberto e allergica alle bugie. Allora la matassa diventa talmente aggrovigliata che lo spettatore deve accontentarsi di gustare singole scenette. Pur di tenere alta la tensione comica il regista è costretto a ricorrere alla farsa, alla pochade con situazioni scollacciate e farsesche oppure grottesche come quando Fred, con l’amante del cliente, si ritrova in un campo di nomadi trucidi e pronti a vendicarsi per un presunto torto subito. Le esibizioni in musica rap di Diana del Bufalo (la giovane amante del cliente Alberto) sono esilaranti nei testi demenziali, ma l’azione punta sempre all’esagerazione nel tentativo di far ridere per forza. Insomma una commedia tutto sommato riuscita salvo alcune sbavature di regia, dovute forse alla fretta di uscire in tempo utile al mercato cinematografico. La commedia all’italiana, sia pure con frequenti remake, continua dunque la sua strada con soddisfazione del pubblico. Forse non a caso, alcuni giorni fa è stato assegnato il titolo di commissario italiano dell’Unesco a Lino Banfi, ex attore di film sexy.
© Marcello Terranova per instArt