L’appuntamento con il musical è solitamente atteso dal pubblico, alla ricerca di un paio di ore di spensieratezza e di serenità. L’altra sera al Teatro Nuovo Giovanni da Udine tale prospettiva non è andata affatto disattesa. In scena un classico del teatro musicale, Sette spose per sette fratelli, una produzione FDF Entertainment, Roma City Musical e Art Village, con la regia di Luciano Cannito e la direzione musicale di Peppe Vessicchio.
Un classico della commedia musicale, noto al grande pubblico per la versione cinematografica che ha fruttato nel 1955 un premio Oscar per la colonna sonora e un Golden Globe e che giunge sul palcoscenico udinese in una spumeggiante edizione.
La storia è nota, incentrata sulla figura di Milly una giovane romantica cameriera che, nonostante gli ammonimenti delle amiche, accetta di sposare Adamo, un aitante boscaiolo appena conosciuto, con la prospettiva di una romantica vita a due sulle montagne. La sorpresa amara però è dietro l’angolo: al posto di un rifugio per due cuori, Milly si trova nella fattoria dove oltre ad Adamo vivono i suoi sei selvaggi fratelli. Milly non si perde d’animo, ed in poco tempo rivolge la situazione in suo favore trasformando i cognati in sei ragazzi compiti ed educati pronti a prendere moglie. Durante una festa in paese i sei conoscono sei ragazze di cui si innamorano, ma familiari e pretendenti li ricacciano sulle montagne a mani vuote. E qui entra in gioco Adamo che ricorda di avere letto un libro della moglie sulla storia del ratto delle Sabine e ha gioco facile nel convincere i fratelli a rapire le sei ragazze. Riusciti a rientrare alla fattoria prima che una valanga di neve ostruisca la strada, i sette fratelli trovano ad attenderli una agguerritissima Milly che li confina nella stalla e accoglie le amiche in casa. Adamo arrabbiato si rifugia nella baita sulla cima del monte. Per le sei ragazze si prospetta un inverno difficile ma con il passare del tempo imparano ad amare i sei fratelli tanto che a primavera, quando la neve si scioglie e dal paese giungono padri e fratelli per riprendersele si rifiutano di rientrare e riescono, con uno stratagemma, a sposare i loro amati.
Sul palco oltre ai due protagonisti una compagnia di 22 splendidi ballerini cantanti e attori. Lo spettacolo in alcune date è stato accompagnato da una orchestra dal vivo, purtroppo assente a Udine. Nei panni di Milly e Adamo Diana Del Bufalo e Baz (Marco Bazzoni). Diana Del Bufalo conferisce a Milly la fresca immagine di una ragazza moderna, romantica ma indipendente, forte e ostinata nel perseguire il suo sogno d’amore nonostante tutto, che immediatamente dopo una delusione si rimbocca le maniche e si mette all’opera. L’Adamo di Baz è certamente lo stereotipo del maschio alla ricerca, più che di una compagna, di una donna di casa che si prenda cura della cucina e del bucato, addolcito e reso più simpatico da tratti comici.
Riusciti costumi e scene ricche di dettagli riproducono perfettamente l’atmosfera sia della fattoria che della cittadina dell’Oregon dove la vicenda è ambientata.
Rutilanti e frizzanti le coreografie che regalano vivacità a tutte le scene, in particolare a quella della festa in paese con una sfida di abilità e acrobazie tra i sei fratelli ed i pretendenti delle ragazze.
Lunghi applausi tributati dal pubblico udinese che ha gremito il Teatro confermano il successo di questa produzione e di un genere che continua a raccogliere consensi, in grado di regalare qualche ora di serenità in periodi che sereni non sono.
© Laura Fedrigo per instArt