Un sold out di pubblico ha salutato la seconda rappresentazione, pomeridiana, della Carmen di Georges Bizet al Teatro Verdi di Trieste, per la direzione di Oleg Caetani e la regia di Carlo Antonio De Lucia.
La Spagna evocata da Bizet come sfondo della tenebrosa storia di Carmen e Don Josè è qui rappresentata da una fastosa scenografia basata su quattro installazioni fisse con il compito di evocare gli ambienti in cui si svolge la vicenda (la piazza di Siviglia con la Manifattura Tabacchi, la taverna di Lilas Pastia, le montagne dove operano i contrabbandieri e la piazza antistante l’Arena) e dai bei costumi di Svetlana Kosilova. Oltreché, naturalmente dalle musiche di Bizet, ottimamente eseguite, fin dalla celebre ouverture, dall’orchestra del teatro, ottimamente diretta da Caetani, che riesce a coordinare, con grande professionalità l’orchestra, il coro, i ballerini e i solisti in un’opera che prevede una massa di persone in scena veramente notevole.
Compagnia di canto di buon livello anche se con qualche riserva riguardo alla protagonista principale, Carmen, impersonata dal mezzo soprano svedese Katarina Giotas, che si è rivelata cantante di razza, ma che ha dato al suo personaggio un taglio forse un po’ troppo verista, con una vocalità a volte piuttosto volgare grazie ad una strana emissione delle vocali finali che si aprivano in maniera incongrua. Pregnante, invece, la sua presenza scenica, molto sensuale. Per contrasto, spicca la delicatezza e la bella emissione del soprano Miyuki Shirakawa, nei panni di Micaela, cantante di belle doti vocali e di gran gusto interpretativo, che disegna molto bene il personaggio.
Efficace nella parte di don Josè anche il tenore Dario Prola che, con buone doti vocali e ottima presenza scenica ci disegna un protagonista dal colorito quasi romantico, nonostante l’epilogo che oggi verrebbe etichettato semplicemente come femminicidio, da vittima di un sentimento troppo forte per lui. Escamillo è impersonato dal baritono ucraino Alexey Zhmudenko con un’efficace presenza scenica, ma con qualche problema di intelliggibilità del testo. Il resto della compagnia, il soprano Rinako Hara (Frasquita), il mezzo soprano Federica Carnevale (Mercedes), il basso Fulvio Valenti (Zuniga), i tenori Carlo Torriani (Le Dancaire) e Motoharu Takey (Le Remendado)si dimostra di ottimo livello, come del resto il coro del teatro, quello delle voci bianche, il corpo di ballo e, soprattutto, l’orchestra.
Alla fine, grandi applausi hanno testimoniato il gradimento del pubblico per questa Carmen.
© Sergio Zolli per instArt