Quando la bellezza incontra tutti e cinque i sensi e li amplifica a dismisura… quando in quel momento tutto diventa poesia universale. Ok, è solo un concerto di un’artista italiano ormai forse considerato di un’altra epoca musicale… ma che dimensione assoluta?! La tua voce resta indifferente agli anni che passano mentre ti muovi spasmodicamente nel blues davanti al microfono, assorbito dalle onde sonore, resta comunque in primo piano la tua grande capacità di creare blues italiano di spessore, nel mondo. Ma che concerto hai fatto Zucchero?! Pieno di colori, non solo di luci e lucette e video-wall astronomici, ma di note tra pop, soul e blues italiano, tra i più belli mai realizzati! Passare la serata a cantare per quasi 3 ore dopo che, da voci di corridoio, hai avuto anche un lieve malore, non è cosa da poco.

C’è veramente un sentimento di condivisione nell’aria, una trasmissione di profondità spirituale negli accordi suonati con l’anima, per ricevere il messaggio che c’è bisogno di amore per tutto e per tutti. A me è arrivato!  Non è la prima volta che ti ascolto dal vivo. L’ultima era un po’ di tempo fa, credo 11 anni fa nella splendida cornice di Villa Manin. Questa volta però è diverso. Sei diverso tu e sono diverso io, perchè il tempo passa inesorabile e questa sera, diversamente dalla scorsa, mi sta arrivando tutto molto chiaramente. Il titolo del tour è perfetto: Overdose d’amore world tour. La tua voglia di comunicare attraverso la musica cose non standardizzate, per raggiungere tutte le persone del mondo, la percepisco nei nuovi brani. Così il tuo concerto al Bluenergy Stadium di Udine resterà con me per sempre, come la certezza che la musica è una lingua universale di pace e di pensiero libero. Il primo Zucchero mi ha fatto emozionare, quello nuovo anche. Resta pur sempre un piacere unico ascoltare le tue canzoni vecchie e nuove, il loro impatto musicale, la contemporaneità delle parole scritte in passato incastonate con precisione nelle frasi musicali di ogni brano. Niente da eccepire, neanche sul nuovo brano “Amore che muovi il sole”, che presenti per la prima volta solo per il pubblico udinese e che sembra forse aver bisogno ancora di qualche leggero ritocco, nonostante già suoni a livelli altissimi, grazie anche agli 11 compagni di viaggio che sono sul palco con te, ancora tutti “vivi”. Lo precisi rubando una risata mentre intrattieni, in postazione avanzata in quella lingua di palco che si orienta verso il pubblico in platea, seduto su una sedia con la tua chitarra e un microfono che amplifica la tua voce, mentre scherzi e canti insieme ai presenti per una buona mezz’ora. La corista “Camerunense”, bella come un’eclissi di luna, dalla voce potente e chiara che rapisce tutti, per continuare con i doppi strumentisti, 2 chitarristi (3 con te), 2 pianisti, 2 batteristi percussionisti, e finire con i 3 fiati e il bassista di sempre, che ti segue, come anche uno dei 2 chitarristi, da quando hai iniziato. Grazie a questi professionisti, sul tuo palco c’è veramente il mondo, e ascoltando il tutto, non si può che confermare che il mondo può essere un luogo di pace, condivisione e bellezza allo stato puro, dove possiamo vivere tutti insieme, liberamente e senza conflitti. Il viaggio a ritroso che ci hai fatto fare, nonostante la sua durata per la quale, più di qualcuno, avrebbe voluto avere vent’anni di meno, ha fatto ritornare alla mente momenti di storia personali, movimenti di bacino e braccia ormai dimenticati, battimani istintivi e voluti, applausi da considerarsi poca cosa di fronte al livello dello spettacolo. Il tuo concerto merita l’attenzione di tutte le età, perché dona sensazioni uniche dove la musica è altro, rispetto alla pochezza dei numeri del marketing discografico. Un consiglio spassionato a te lettore? Vai a vedere il concerto e goditelo tutto perché è unico! Per i cultori della scaletta, i brani sono i più famosi del repertorio dell’artista, ma è anche vero che lui stesso ha dichiarato durante il concerto, che la scaletta cambia a seconda dell’umore, quindi non è detto che nei prossimi concerti tu senta gli stessi brani che ho ascoltato io, ma credo che brani come Diamante, Per colpa di chi, Baila Morena, Ruben me, Rispetto, Miserere, Diavolo in me, Spirito nel buio e tanti altri, non mancheranno. Grazie Zucchero e scusa per essermi preso licenza di darti del tu! Naturalmente grazie a Zenit che mi ha dato la possibilità di raccontare questa storia sulla musica italiana in live mode.

© Massimo Cum per instArt
©Foto di Simone Di Luca