La paesologia è una forma di attenzione ai paesi, a quei luoghi che, trascurati dalla politica, spesso non ricevono la giusta attenzione nemmeno da chi li abita. Il paesologo – così si definisce il poeta e scrittore Franco Arminio – si interessa del loro presente e del loro avvenire, a partire dalla convinzione che i piccoli comuni delle aree interne non sono affatto creature morenti, da abbandonare all’oblio del tempo e degli uomini, ma vanno difesi, anche dagli intellettuali, dallo spopolamento e dalla dimenticanza. Arminio sarà il protagonista venerdì 24 alle 18 a Dordolla – nell’ambito di Harvest-Festival del raccolto (in caso di maltempo all’Auditorium di Moggio) – di uno degli appuntamenti conclusivi della rassegna vicino/lontano mont. I paesi, sostiene Arminio, per prima cosa bisogna andare a trovarli spinti dalla passione: bisogna attraversarli e guardarli, “salvarli con gli occhi”, come scrive in una delle sue poesie più belle, che dà il titolo all’incontro.
“Tra la montagna e il mondo: in ogni atto, l’attenzione” sarà il tema dell’appuntamento di sabato 25, alle 10.30, sempre a Dordolla per Harvest (nell’ex Asilo-Ricreatorio in caso di maltempo), che è stato pensato per dare un seguito di concretezza alle suggestioni che Arminio intende lasciare il giorno prima. Coordinati dal professor Mauro Pascolini, responsabile dell’Officina Montagna di Cantiere Friuli dell’Università di Udine, personalità significative dell’impegno a favore delle piccole comunità di montagna – Paolo Felice, vicepresidente Legacoop FVG, Rina De Lorenzo e Eleonora Cesco Gaspere, vicepresidente e direttrice di Cadore-Cooperativa Sociale delle Dolomiti, Moreno Miorelli, ideatore e curatore di Stazione Topolove/Tolpolò e Jacopo Sforzi, ricercatore dell’Euricse di Trento e profondo conoscitore della cooperazione di comunità in Italia – rifletteranno su come le comunità possano prendersi cura dei luoghi e delle persone, immaginando nuovi percorsi di dialogo e di “r/esistenza” in montagna.
Vicino/lontano mont chiuderà i battenti della sua prima edizione – curata da Claudio Pellizzari – sabato 25, alle 20.30, al Teatro Candoni di Tolmezzo, con un evento di grande spessore e significato: il filosofo Umberto Galimberti, che fu uno degli ospiti della prima edizione di vicino/lontano, nel 2005, dialogherà con una giovane diciannovenne carnica, la studentessa tolmezzina Dalila Angileri. “La parola ai giovani”, è il titolo di un recente saggio dello studioso, e anche, simbolicamente, dell’appuntamento conclusivo dell’intera rassegna, che si avvarrà della moderazione di Omar Monestier, direttore del Messaggero Veneto e del Piccolo. Il programma ha voluto incrociare i giovani più volte lungo il suo percorso. E lo ha fatto ponendosi in ascolto, sapendo che la responsabilità del futuro è ormai nelle loro mani. Non potrà mancare un commosso momento di ricordo per Giovanni Anziutti, presidente dell’ASCA e partner entusiasta di vicino/lontano mont, che ha tragicamente perso la vita in montagna in questi giorni.
Comunicato stampa