Per la musica, in arrivo uno degli ospiti più attesi: Andreas Ottensamer, musicista austriaco, oggi primo clarinetto dell’orchestra Filarmonica di Berlino, alle 20 nella chiesa di San Francesco dove proporrà il concerto, intorno a Brahms, Connessioni ungheresi. Alle 21.30 e 22.30 doppia replica, alle Officine Civiform, del duo italiano di ricerca – e di fama internazionale – Ricci/Forte, con la loro nuova produzione Mittelfest intitolata Tamerlan. Per l’ultimo giorno di questo primo anno di direzione Pašovic, ci sarà anche uno spettacolo per i più piccoli, di danza, firmato dagli sloveni En Knap, questa volta per i più piccoli, intitolato La Formica feroce: alle 18 nel Teatro Ristori.

A chiudere in festa l’edizione 2018 di Mittelfest un concerto tutta energia con gli ottoni macedoni di Dzambo Auguševi, in programma alle 23 in piazza Duomo

LA FORMICA FEROCE La storia è semplice: una formica importunava e tormentava le altre formiche mentre lavoravano, ruttava e scoreggiava continuamente, distruggeva tutti i vasi al mercato, e attaccò un toro che poi si mangiò tutto, comprese le corna. Ma questo comportamento non la condusse lontano nella vita. Ben presto nessuno voleva più giocare con lei e non c’era più nessuno da importunare e tormentare. Così si rese conto che un cattivo comportamento e la distruzione non sono una buona cosa, e che la vita può essere molto più piacevole se viviamo in pace e armonia con le persone e le cose che ci circondano. Lo spettacolo interattivo per il pubblico più giovane (dai 2 ai 6 anni), si basa sulla nota canzone slovena per bambini Huda Mravljica scritta da Branko Rudolf e MariGen Vodopivec. Ma con un nuovo finale. Il ballerino, insegnante e coreografo pluripremiato Iztok Kovac in questo spettacolo compie un viaggio nell’infanzia e ci propone un’esibizione di danza estremamente affascinante e profonda per i bambini e i loro genitori.  “Selezioniamo ballerini nel corso di audizioni internazionali molto frequentate e scegliamo i migliori, indipendentemente dalla loro nazionalità. Al momento abbiamo solo uno sloveno nella nostra compagnia”, spiega della compagnia En Knap.

 CONNESSIONI UNGHERESI Andreas Ottensamer, classe 1989, viene da una famiglia austroungarica e ha iniziato a studiare piano a quattro anni. A dieci anni ha iniziato a studiare violoncello all’Università per la Musica e le Arti Interpretative di Vienna, poi è passato al clarinetto con Johann Hindlerin nel 2003. Oggi è il primo clarinettista della Filarmonica di Berlino. Il suo secondo album, Brahms – The Hungarian Connections, è stato insignito del Premio Echo Klassik per Strumentista dell’anno 2015. Con lui in scena alcuni musicisti di Kelemen Quartet, che ha guadagnato la fama di uno tra i più emozionanti gruppi di musica da camera del mondo. “Cerco sempre di capire cosa il compositore vorrebbe farmi provare e come vorrebbe che lo esprimessi. È importante conoscere bene il contesto per poter interpretare quello che il compositore ha scritto Ma in fin dei conti la musica è spontanea e qualunque emozione proviamo il giorno dello spettacolo influenzerà il risultato. Questo è l’aspetto più affascinante della musica!”, commenta Andreas Ottensamer.

TAMERLAN Tamerlano e Zenocrate sono due giovani criminali assetati di potere, individui che hanno pagato cara la loro libertà per uscire dal mucchio. Sono diventati imperatore e imperatrice di luoghi abbandonati, di una clandestinità allettante, di istinti inquietanti, di amore disperato, di desideri animali, di soluzioni impossibili, di colpi inaspettati, di decisioni avventate, di avidità liberata e rabbia inespressa.

Alcune idee perseguitano gli artisti per anni chiedendogli di essere portate alla luce, analizzate e articolate. È questo il caso di una scena che Ricci/Forte (al secolo Stefano Ricci e Gianni Forte) toccarono in uno spettacolo ideato una decina d’anni fa. Tamerlano era una breve parte della produzione di questo prolifico duo lasciata da parte molto tempo fa. Ma Tamerlano non li ha lasciati da parte. Ha provocato Ricci/Forte e li ha raggiunti a Cividale del Friuli, dove il Mittelfest ha prodotto il loro lavoro.

Tamerlano è una storia basata vagamente sulla scena del testo di Ricci/Forte ispirato vagamente al Tamerlano di Christopher Marlowe, che si rifà vagamente alla vita di Timur, imperatore mongolo del XIV secolo. Complicato? Vagamente. Ma non è la storia che importa quanto la sua immediatezza.

Giuseppe Sartori, Anna Terio e Piersten Leirom recitano con furia una storia sui giovani persi in un posto difficile nel mondo, alimentato dallo spettacolo e guidato da un sempre maggiore profitto.

Dzambo Auguševi La Dzambo Auguševi Orchestra si è esibita di recente, e con grande successo, al Teatro San Carlo di Napoli diretta da Roberto de Simone. E che si esibisca in un grande palco o per strada, garantiscono di tirare su l’umore al pubblico. Il virtuoso della tromba Dzambo Agušev è nato a Strumica, nella Macedonia orientale, nel 1987. La sua famiglia ha una lunga e significativa tradizione musicale. Sin dall’infanzia, ha capito subito di voler fare il musicista. A metà degli anni Novanta, quando la famiglia viveva in Germania, suo padre suonava in un’orchestra locale. Dzambo accompagnava ogni giorno il padre alle prove, ascoltava e osservava, seduto in un angolo in silenzio tutto il tempo, sperando di ricevere, un giorno o l’altro, la propria tromba come regalo. Ad un certo punto, spinto da un direttore d’orchestra, Dzambo inizia a suonare. All’età di 11 anni diventa membro della celebre Auguševi Orchestra, come terza tromba. E poiché ogni trombettista che voglia essere pienamente rispettato nei Balcani deve partecipare a dei concorsi, dal 2006 al 2011 la nuova star della Auguševi Orchestra ha vinto il primo premio alla KumaNovo Trumpet Fest, fino ad essere escluso dalla competizione per troppo evidente superiorità. Lui però minimizza: “Io? Vivo, suono con la mia band e viaggiamo in tutto il mondo…”

Info: www.mittelfest.org

Comunicato Stampa