Seconda serata del Festival TriesteLovesJazz
Un doppio concerto, lunedì 2 luglio 2018 alle 21, al Bastione Rotondo del Castello di San Giusto
Caterina Fiorentini e Giuseppe Piras in Temi&Variazioni.
A seguire il Wyrd Quartet. Lunedì 2 luglio alle 21 il Bastione Rotondo del Castello di San Giusto è teatro della seconda serata di TriesteLovesJazz (ingresso libero) che si articola in due performance, molto diverse ma accomunate dal fascino della ricerca.
I primi ad esibirsi sono Caterina Fiorentini e Giuseppe Piras, in Temi&Variazioni. Lei alla voce, al pianoforte, all’accordion; lui impegnato con immagini e video in tempo reale.Un incontro tra musica e fotografia, lo definiscono essi stessi: “La passione per la fotografia di Giuseppe Piras e quella per la musica di Caterina Fiorentini si accompagnano a vicenda da alcuni anni, aspirando a un reciproco arricchimento” – si legge nelle note al concerto. Dall’incontro tra due persone e tra due arti sono nati una profonda amicizia e una fruttuosa collaborazione, di cui i progetti “Suoni&Sguardi“ (2016-2017) e “Temi&variazioni“ (2018) sono il frutto.
Concepiti come multivisioni-concerto, differenziati da peculiari obiettivi che li rendono abbastanza diversi, entrambi i progetti si sviluppano come performances visivo-sonore: il fotografo Giuseppe, proietta le proprie immagini in tempo reale cercando l’interplay con la musicista e tessendo un fitto dialogo con la musica originale di Caterina. Da parte sua, questa compone e nel live esegue e varia estemporaneamente la propria musica, ponendosi in dialogo con le immagini di Giuseppe sia in chiave strumentale che vocale (pianoforte solo, fisarmonica sola e voce accompagnata da entrambi gli strumenti).
A seguire un quartetto di prim’ordine: il WYRD QUARTETcomposto da Giovanni Maier al contrabbasso, Ermes Ghirardini alla batteria, Sergio Bernetti al trombone e Paolo Bernetti alla tromba.
Il quartetto ha la particolare caratteristica di non avere strumenti armonici: tutte le composizioni eseguite sono originali, firmate da Maier e Paolo Bernetti. Per lo più in forma di suite e improvvisazioni, esse si ispirano a Ornette Coleman, Charles Mingus, alla musica popolare e … al vino rosso. Il gruppo ha sviluppato nel tempo un suono e un linguaggio personali basati in parte sulla scrittura e in parte sull’ improvvisazione sia solistica sia collettiva.Giovanni Maier è musicista che non ha bisogno di presentazioni: è tra i maggiori contrabbassisti del nostro paese ed è collaboratore dei più importanti artisti italiani.
Maier è improvvisatore attivo in molteplici ambiti del jazz; in questo progetto è affiancato da Ermes Ghirardini, percussionista e batterista che vanta un’ intensa attività e numerose collaborazioni in Italia e all’estero, e da un’ottima sezione di fiati.
Il festival prosegue il 3 luglio con il Tartini Nove Ensemble e Etnoploc (in allegato il calendario di tutto il festival)
comunicato stampa