Sarà inaugurata sabato 9 novembre alle 11 a Trieste, nelle sale espositive della Biblioteca Stelio Crise, la mostra “Eureka!”, la collettiva tematica con cui il festival Fotografia Zero Pixel apre come di consueto le proprie attività.

Èureka! (εὕρηκα, perfetto del verbo greco εὑρίσκω «trovare», letteralmente ho trovato) è l’interiezione perfetta per sventolare la bandiera della conquista avvenuta, per gridare al mondo, e a noi stessi, quel finalmente, quel voilà, quell‘evviva incontenibile con cui dichiarare la felice conclusione di un lungo lavoro di ricerca. L’espressione, comunemente attribuita ad Archimede in occasione della scoperta della legge fisica che regola la spinta idrostatica, definisce quel lampo d’intuizione tipico di coloro a cui è stato attribuita la definizione di “genio”.

In esposizione ci saranno le opere di 32 fotografi nazionali e internazionali, con le loro personali visioni su questo tema realizzate nelle più svariate declinazioni tecniche della fotografia chimica,

che condurranno lo spettatore in un ricco viaggio fatto di ricerche e scoperte.

All’interno della mostra, in una delle bacheche verrà esposta la copia del Codex Atlanticus, di proprietà della Biblioteca Stelio Crise, in cui Leonardo cita la “Camera Obscura”. La mostra è curata da Fabio Rinaldi.

Tra i temi trattati la genialità di Leonardo e le sue macchine, con “Lezioni di volo” di Roberto Kusterle e le “Ali dell’Uomo” di Serena Bobbo; il mito con il “Bandolo della Matassa” di Marko Vogrič, e con “Hate” di Massimiliano Muner ed ancora la genialità di Archimede e le sue strumentazioni con Fabio Rinaldi. Viene rappresentata la metamorfosi della natura con “Icaro Zero Pixel” di Roberto Pastrovicchio, immagine scelta per rappresentare la mostra, le mutazioni del corpo con “TRANSizione” di Ennio Demarin, con “Hand” di Nicole Russo e la robotica con “Golem” di Luigi Tolotti, fino all’alterazione fisiognomica con “Senza titolo” di Gabriel Marcus, per entrare infine nei flussi cellulari con la “Rivelazione del Corpo” di Michela Scagnetti.

Il tempo prezioso e inarrestabile con “Orologi” di Guido Cecere, che si ripercuote su mutamenti del  paesaggio urbano con “Silver Dream” di Elisa Biagi, con la “Tour Eiffel” di Lorenzo Luci, con “Discover Mirrorings” di Matthias Gessler e la tragedia dell’ambiente con “#Dove Sei.Chi sei” di Massimo Stefanutti, per approdare nelle atmosfere senza tempo con “Sisyphus” di Enzo Tedeschi.

La scienza espressa in natura con “Frattale” di Sara Kaleb, la ricerca nella società con “Il mio 1944 il mio primo Selfy”,  di Ugo Borsatti e il ritratto del genio della marineria con “Carlo Sciarelli” di Adriano Perini. Giacomo Frullani con “Bangkok” evidenzia il contrasto tra tecnologia e situazioni di povertà nel paese asiatico mentre Tiziano Neppi con “Tesla3 Risonanza Magnetica” la tecnologia al servizio dell’uomo.

Nella storia dell’umanità una pietra miliare è stato l’allunaggio avvenuto 50 anni fa rievocato da Annamaria Castellan con “20 luglio 1969” e da Renato D’Agostin con “The Beautiful Cliché”.

La ricerca delle origini della fotografia e le tecniche antiche sono ripercorse con “Silenzio di Luce” di Sergio Scabar, con una carrellata di macchine fotografiche antiche e a forostenopeico di Lorenzo Tommasoni, con Andrej Furlan, che si è cimentato nella riproduzione stereoscopica con “Stereoplečnik” e Stefano Tubaro  con l’opera tridimensionale “Ricerca l’armonia”.

Non manca l’intuizione geniale, l’idea esaminata a tutto tondo con “Burning down the house” di Novella Predonzan e Davide Dionisio con “Cutting edge technology”,  il surreale con “Il pesce volante” di Robert Sironi e la sublimazione artista/Dio con “Mediatore della Creazione” di Franco Spanò. La mostra sarà visitabile fino al 14 dicembre 2019 (lunedì-giovedì 10-18 venerdì-sabato 9-13.30). Per il calendario completo del festival: www.fotografiazeropizel.it.
Comunicato stampa