BRUNO MONSAINGEON © Danilo De Marco

Dedicato a quanti con sapienza e passione contribuiscono a trasmettere l’amore per la musica al vasto pubblico, con particolare attenzione alle nuove generazioni, giunge alla sua settima edizione il Premio Pordenone Musica che consolida ulteriormente quest’anno la mission e l’impegno del Teatro Verdi di Pordenone nei confronti dei più giovani e il passaggio generazionale di conoscenze in ambito musicale. Istituito dal Verdi nel 2015 in collaborazione con il Comune di Pordenone – e con il supporto della Regione FVG, del main partner ITAS Mutua Assicurazioni e con lo speciale sostegno di Giampaolo Zuzzi – il Premio si distingue come fiore all’occhiello di una programmazione artistica che ha fatto di Pordenone e del suo Teatro una realtà di riferimento del circuito europeo della musica classica e sinfonica.
Dopo personalità “patrimonio” della musica internazionale quali Piero Rattalino, Quirino Principe, Salvatore Sciarrino, Alfred Brendel, Edda Moser e Michele dall’Ongaro, l’edizione 2021 viene assegnato a un artista cosmopolita famoso nel mondo per la sua attività di divulgatore dei grandi personaggi della musica mondiale.

Violinista, regista e saggista l’artista parigino Bruno Monsaingeon negli ultimi decenni si è distinto per una carriera nel segno dell’interdisciplinarietà, mettendo la propria sapienza di interprete musicale al servizio della diffusione e della rappresentazione della grande musica attraverso i suoi docu-film musicali conosciuti e apprezzati nel mondo intero. Come nessun altro, Monsaingeon ha saputo scrivere, raccontare e filmare la musica, così come testimoniano le sue produzioni cinematografiche: biografie per immagini dei più importanti concertisti del XX secolo, da Yehudi Menuhin a Glenn Gould e Sviatoslav Richter.
Con il riconoscimento a Bruno Monsaingeon, il Premio Pordenone Musica ha deciso di non limitarsi alla figura del musicologo, del musicista o del compositore, ma di cercare una personalità conosciuta in tutto il mondo che avesse abbracciato varie forme d’arte per educare alla musica cosiddetta colta, classica o d’arte.

Novità assoluta di questa edizione l’introduzione di una Giuria composta da figure di assoluto prestigio nel panorama internazionale: accanto al pianista e consulente musicale del Verdi Maurizio Baglini, spiccano sei rappresentanti della musicologia, della critica musicale, del mondo accademico così come dell’organizzazione e comunicazione in campo musicale. Arièle Butaux, scrittrice, produttrice radiofonica e direttrice artistica di cartelloni musicali a Venezia e Parigi, Paola Carruba, responsabile Marketing Editoriale e responsabile dei Progetti Speciali di Radio Rai, Lorenzo Bianconi, Accademico dell’Accademia Nazionale dei Lincei, professore emerito Università di Bologna, Claudio Toscani, dell’Università degli Studi di Milano, direttore della Rivista di Musicologia, Marco Maria Tosolini, docente di Storia ed estetica della musica al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste, Alexander Meraviglia Crivelli, sovrintendente della GMJO – Gustav Mahler Jugendorchester.

BRUNO MONSAINGEON © Danilo De Marco

«È un orgoglio rilevare quanto il Premio Pordenone Musica abbia consolidato nel tempo il suo respiro internazionale» – spiega il Presidente del Verdi Giovanni Lessio. «Patrimonio consolidato del Comune di Pordenone, il Premio pordenonese porta ormai la sua voce e il suo marchio ai vertici della musica mondiale rappresentando tuttora l’unico riconoscimento, non solo a livello italiano, che celebra chi mette il suo sapere al servizio della didattica musicale: l’introduzione di una Giuria internazionale così autorevole, poi, aumenta il prestigio di un riconoscimento che distingue in modo così originale e peculiare il nostro Teatro e la nostra città».
«La pluralità culturale consente il proficuo confronto delle idee: proprio per questo l’istituzione di una Commissione offre al Premio Pordenone Musica un ulteriore segnale di crescita e vitalità» – gli fa eco il M° Maurizio Baglini. «Il pubblico non può soltanto limitarsi ad ascoltare musica: per capirla deve comprenderne i compositori e gli interpreti. Bruno Monsaingeon ha reso questo possibile attraverso la saggistica ma soprattutto attraverso il cinema, con documentari di alto livello musicale che ci fanno scoprire l’essenza umana degli interpreti».
Ripercorrendo la carriera da cineasta di Bruno Monsaingeon vediamo come grazie a lui un’artista come Glenn Gould sia divenuto un personaggio popolare, conosciuto anche dai non musicisti e da tutte le fasce d’età. Piuttosto che Svjatoslav Richter, che è il pianista forse più poliedrico del Novecento: con il film, “Enigma”, che è stato diffuso in tutti e cinque i continenti, Monsaingeon ha fatto sì che tutte le generazioni potessero capire chi era questo genio del pianoforte. Colpisce, poi, il suo film “Swing, Sing & Think” che racconta Bach nella fortunata interpretazione del giovane pianista italo francese David Fray: Bruno Monsaingeon è da sempre capace di esprimere messaggi di grandissima forza e di forte incoraggiamento per far capire che la musica è davvero qualcosa di destinato a tutti.

In occasione del Premio, il noto fotografo di fama internazionale Danilo De Marco ha realizzato su commissione del Teatro Verdi le foto-ritratto di Bruno Monsaingeon direttamente nella sua residenza parigina.

BRUNO MONSAINGEON © Danilo De Marco

Il programma del Premio Pordenone Musica 2021 propone una “tre-giorni” di intensa immersione nel mondo e nell’immaginario di Bruno Monsaingeon. Lunedì 13 dicembre alle 18.00 il Ridotto del Teatro Verdi ospita la proiezione del film su Johann-Sebastian Bach “Sing, swing & think” seguito da un incontro pubblico con il premiato condotto dal critico musicale Luca Baccolini. Martedì 14, sempre al Ridotto, Monsaingeon incontra gli studenti dell’Università degli Studi di Udine in un dialogo condotto da Roberto Calabretto mentre la serata sarà conclusa dal primo dei due concerti “Ritratti incrociati. I concerti brandeburghesi di Bach e le Kammermusiken di Hindemith”: protagonista una delle principali orchestre sinfoniche e da camera italiane, l’Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Marco Angius, con solisti di fama internazionale.
Gran finale mercoledì 15 dicembre alle 20.30 con la consegna del Sigillo della Città da parte del Sindaco Alessandro Ciriani. A omaggiare il premiato, un lavoro del giovane e pluripremiato artista pordenonese Ludovico Bomben, che vanta esposizioni nazionali e internazionali. “Sfera senza titolo”, questo il nome dell’opera, è una sfera di legno, una “cassa acustica” con l’interno cavo di un nero sconfinato, ma che contiene un piccolo universo che brilla e suona.
A suggellare la serata l’esecuzione del secondo concerto “Ritratti Incrociati”, che ancora spazia dai Brandeburghesi di Bach alle Kammermusiken di Hindemith, rivelando i profondi legami che percorrono la storia musicale anche al di là delle avanguardie del Novecento.

Info e biglietti presso la Biglietteria del Teatro (aperta dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00, il sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00 e un un’ora prima dell’inizio degli eventi). Tel 0434 247624
mail biglietteria@teatroverdipordenone.it
tutte le informazioni sul sito www.teatroverdipordenone.it

Comunicato Stampa