OMAGGIO A GILLO DORFLES
Il “secolo breve” raccontato venerdì 24 maggio attraverso la vita e lo sguardo di una delle personalità più poliedriche del panorama artistico-culturale contemporaneo in un luogo simbolo del cambiamento, il Parco di San Giovanni a Trieste.

È Gillo Dorfles il personaggio a cui è dedicata la quarta giornata della XIII edizione di Rose Libri Musica Vino, la rassegna promossa dalla cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone e dall’Università degli Studi di Trieste, che si tiene tutti i venerdì di maggio nel roseto del Parco di San Giovanni: l’appuntamento è in programma venerdì 24 maggio.

Critico d’arte e pittore, una delle personalità più poliedriche del panorama artistico-culturale contemporaneo, era nato a Trieste nel 1910, si era laureato in Medicina e specializzato in psichiatria; frequentando l’ambiente intellettuale triestino aveva conosciuto Svevo, Bazlen e Saba, si era quindi trasferito a Milano, dove da subito aveva partecipato attivamente alla vita culturale della città: fu tra i fondatori del MAC, Movimento Arte Concreta. È stato Ordinario di Estetica a Trieste, a Milano e a Cagliari. Di famiglia ebraica, durante la Seconda Guerra Mondiale, a seguito della promulgazione delle leggi razziali avvenuta proprio a Trieste e dopo l’occupazione militare tedesca, fu costretto a ritirarsi in Toscana a Chiassovezzano, nel comune di Lajatico, tra Pisa e Volterra: dei mesi trascorsi in quella tenuta parla il libro protagonista della giornata — “Chiassovezzano” (Bompiani, 2024) — scritto dal nipote Piero Dorfles, giornalista e critico letterario, che rievoca quei mesi terribili raccontando di stanze piene di storia e di storie, del giardino, degli scantinati usati come rifugi antiaerei: alle ore 17.30 a conversare con l’autore ci sarà Rosa Necchi, docente di Letteratura italiana all’Università di Trieste; modererà l’incontro la giornalista Poljanka Dolhar.

L’omaggio a Dorfles continua alle ore 18.30 nel dialogo tra Lorenzo Marino, vignaiolo in Agropoli (Salerno), e Simonetta Lorigliola, giornalista e autrice: protagonista un Fiano Vendemmia tardiva IGP 2023, un vino armonico ed elegante che sarebbe certamente piaciuto a Gillo, così come da subito gli piacque il Cilento e in particolare Paestum, che frequentava abitualmente e che gli tributò la cittadinanza onoraria. Natura ben conservata e una ricchissima storia sono la spina dorsale di questa terra. Lo sanno bene i Marino, vignaioli per tradizione familiare: Lorenzo, negli anni Settanta, abbandona la professione di geometra per curare le vigne; figlio e nipote proseguono l’opera. I loro vini sono frutto di una viticoltura rispettosa degli equilibri naturali, certificata biologica dal 2015: non utilizzano prodotti di origine animale in cantina e sono certificati Vegan Ok.

Alle ore 19.00 Cent’anni dell’Università in scena: sul palco “Gillo mitico eclettico, all’anagrafe Angelo Eugenio Dorfles”, produzione del Teatro Miela Bonawentura: letture sceniche con Adriano Giraldi e Marco Puntin dalla conversazione con Gillo Dorfles che realizza Lorenzo Michelli e che è pubblicata nel testo “99+1 risposte” (Comunicarte edizioni, 2010); l’ideazione e il coordinamento sono di Laura Forcessini, la regia è di Massimo Navone. Un’occasione per riflettere sulla contemporaneità del suo pensiero.

Anche venerdì 24 la giornata comincerà con una passeggiata: appuntamento alle ore 15.30 con Matteo Giraldi, naturalista, che guiderà la passeggiata ornitologica. A seguire, alle ore 17.00, per la sezione Rose, l’incontro con Maria Teresa Bassa Poropat, già presidente della Provincia di Trieste, che in dialogo con Giancarlo Carena, presidente della cooperativa sociale Agricola Monte San Pantaleone, parlerà del ruolo degli amministratori pubblici nella riconversione dell’ex ospedale psichiatrico: racconteranno de La rosa che c’è grazie a un sogno di molte e molti che ha agito la trasformazione di un luogo che da terreno di esclusione è diventato patrimonio collettivo.

In caso di maltempo gli incontri si terranno al Teatro Franca e Franco Basaglia.

comunicato stampa