Il primo corsivo quotidiano di Michele Serra sull’Unità uscì il 7 giugno del 1992. Da allora il giornalista e scrittore satirico ha quotidianamente espresso la propria opinione  su fatti, storie e persone. Oltre trent’anni di scrittura approdano in teatro nel monologo L’amaca di domani che andrà in scena martedì 7 marzo  alle ore 20.45 al Teatro Palamostre di Udine, all’interno della stagione di prosa realizzata dalla Fondazione Luigi Bon in collaborazione con il Circuito ERT. Le scene e i costumi dello spettacolo sono di Barbara Bessi, la regia è di Andrea Renzi. Particolarmente curioso è il sottotitolo del monologo: considerazioni in pubblico  alla presenza di una mucca. Sì, perché sul palco Michele Serra sarà accompagnato solamente da una mucca. Il perché si evince dalle domande da cui è partito il giornalista per realizzare lo spettacolo. “Scrivere ogni giorno, per ventisette anni, la propria opinione sul giornale, è una forma dipotere o una condanna? Un esercizio di stile o  uno sfoggio maniacale, degno di caso umano? Bisogna invidiare le bestie che per esistere non sono condannate a parlare?” Sono quindi le parole, con le loro seduzioni e le loro trappole, le protagoniste di questo monologo teatrale comico e sentimentale, impudico e coinvolgente nel quale Michele Serra apre allo spettatore la sua bottega di scrittura. Le persone e le cose trattate nel corso degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa. Dipanando la matassa della propria scrittura, Michele Serra fornisce anche traccia delle proprie debolezze e delle proprie manie. Il vero bandolo, come per ogni cosa, forse è nell’infanzia, ma il finale, per fortuna, è ancora da scrivere.
comunicato stampa