Ettore Garofolo, Elsa Morante, Bernardo Bertolucci, Adriana Asti e Pier Paolo Pasolini © Paul Ronald

Sarà inaugurata venerdì 14 aprile alle 18 e aperta al pubblico da sabato 15 aprile fino al 2 luglio, nella casa museo Colussi /Pasolini di Casarsa (Pordenone), sede del Centro studi Pasolini, la mostra “La ricotta di Pier Pasolini nelle fotografie di Paul Ronald”, (1924-2015), francese e uno fra i maggiori fotografi di scena del cinema italiano. 

La nuova, importante mostra in Friuli, arriva dopo il fitto programma di celebrazioni del 2022 per il Centenario di Pasolini e si compone di quaranta immagini – per due terzi inedite, mai stampate in precedenza e presentate per la prima volta – selezionate fra il lascito di 262 negativi, scattate sul set di uno dei vertici del cinema pasoliniano, che vede fra i suoi protagonisti anche Orson Welles Un film di cui si celebrano i sessant’anni dall’ uscita, sul quale com’è noto si accanì la censura, e ne fu condizionata la distribuzione, con il relativo processo subito da Pasolini per vilipendio alla religione cattolica. 

Le fotografie documentano egregiamente quella lavorazione, seguita per intero, sia in esterno, nella periferia romana, o in studio per la ricostruzione dei dipinti di Pontormo e Rosso Fiorentino. Foto che Ronald aveva curiosamente trattenuto per sé – abitualmente conservava molto poco del suo lavoro, a parte qualche eccezione – e che ha generosamente donato ad Antonio Maraldi, già direttore del Centro Cinema Città di Cesena e che si occupa da tempo di fotografia di cinema. Sul tema ha curato oltre una cinquantina di cataloghi e organizzato mostre in Italia e all’estero; è ideatore di “CliCiak – scatti di cinema”, storico concorso nazionale per fotografi di scena. 

Maraldi è curatore della mostra e del catalogo (che ospita fra l’altro i pregevoli interventi di Roberto Chiesi e di Riccardo Costantini)  insieme alla presidente del Centro studi casarsese Flavia Leonarduzzi, che sottolinea come “la nuova esposizione funga da volano per amplificare la ricaduta culturale di nuovi studi sui diversi aspetti della poetica pasoliniana e per far conoscere al vasto pubblico il patrimonio di storia e di conoscenza che il Centro Studi elabora, conserva e diffonde in un calendario continuo di iniziative ed eventi, rendendolo organismo di spicco a livello nazionale e polo catalizzatore per l’intera regione”

Maraldi parla delle fotografie come di “documentazione preziosa e significativa, tenuto conto che gran parte del lavoro (oltre un migliaio di negativi) Ronald lo aveva consegnato, come da contratto, alla produzione (da qui l’assenza di immagini più conosciute, utilizzate per la promozionale, come quelle di Pasolini insieme a Orson Welles). Un lavoro egregio quello di Ronald – dice  frutto del suo operare con due macchine fotografiche, la Leica per il formato rettangolare e la Hasselblad per quello quadrato (utilizzando anche pellicola a colori) e della sua costante frequentazione del set su cui capitarono per degli special anche i fotografi Pierluigi Praturlon e Angelo Novi”.

La mostra rimarrà aperta fino al 2 luglio. Info: www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it, Fb, tel.0434 870593